Siccità, basse rese, maggiori costi, riduzione dei prezzi nella zona di Siviglia hanno segnato un’annata agricola, quella del 2019 da cui il settore agricolo si sarebbe atteso una risposta più sensibile da parte del Governo centrale spagnolo, ora alle prese anche con il Covid 19. I danni calcolati per il settore risicolo solo nel passato ammontano a 40 milioni di euro.
Sebbene l’ordine del Ministero delle finanze pubblicato alcuni giorni fa nella Gazzetta ufficiale, includa la stragrande maggioranza dei settori colpiti da perdite nella provincia di Siviglia nell’esercizio del 2019, ASAJA, l’Associazione dei giovani agricoltori spagnoli, ha sottolineato che non saranno compensati tutti i danni dal Ministero dell’Agricoltura per quei settori che hanno mostrato una maggiore diminuzione delle entrate, come riso, agrumi e oliveti. La siccità ha causato il caos nelle campagne andaluse e sivigliane durante l’annata agricola 2019. D’altra parte, le colture erbacee di terra hanno chiuso l’anno agricolo con un notevole calo delle produzioni a causa della mancanza di acqua.
Per quanto riguarda le produzioni di riso sivigliano, i coltivatori di riso sulla riva destra hanno subito un calo dei raccolti a causa dell’aumento esponenziale della salinità del Guadalquivir nelle prese di irrigazione, che è stata solo parzialmente compensata dalla riduzione approvata dal Governo. La produzione è stata ridotta dalla siccità, che ha causato una falda acquifera molto bassa e quindi una scarsa qualità e un’elevata salinità dell’acqua di irrigazione. Di conseguenza, i raccolti di questa coltura, specialmente nella varietà di tipo Japonica, hanno subito una perdita di produzione del 35%, con 6 tonnellate per ettaro di riso in media, il che significa circa 3 tonnellate in meno rispetto a quelli generate per ettaro in una campagna normale. Si stima che i danni economici nella provincia di Siviglia per questo raccolto ammontino a circa 40 milioni di euro.