Mercato chiuso a Novara lunedì e stabile a Vercelli e Milano nella giornata di martedì, ad esclusione dei gruppo dei tondi. Importanti rialzi nella città piemontese in questo comparto per Balilla, Centauro e similari (min +50 €/t a 526 €/t; max +70 €/t a 580 €/t). Anche Selenio continua la sua ascesa ma con valori di crescita registrati nell’ultima settimana più contenuti rispetto al sopracitato tondo generico (min +15 €/t a 600 €/t; max +15 €/t a 620 €/t). I valori in tutte le altre voci rimangono immutati rispetto ai bollettini emessi il 21/12, in quanto si è trattato di un mercato apparentemente interlocutorio, semi festivo e non frequentatissimo. Stessa situazione nella capitale meneghina, con bollettini sostanzialmente invariati e nessuno scambio, o quasi, nonostante la sede di contrattazione fosse regolarmente aperta. Unica leggera variazione per Vialone nano (min +10 €/t a 775 €/t; max +10 €/t a 845 €/t).
Le giacenze del mercato
Tematica spinosa quella delle giacenze, che, come ci riferisce la mediatrice Andreea Lazar, ‹‹sono ad un livello che solitamente riscontriamo tra quattro mesi, se consideriamo tutti i contratti chiusi e non solamente i buoni emessi››. Il dato pubblicato da Ente Nazionale Risi, che prende in considerazione solamente i buoni emessi (ossia il riso già mobilitato) appunto, all’ultima registrazione del 21 dicembre mostrava già valori attorno al 50% per i tondi, con Selenio sempre al primo posto all’interno del suo gruppo varietale. Medi con situazione analoga, mentre il gruppo dei lunghi A presentava una condizione leggermente migliore. Anche in questo comparto, tuttavia, le percentuali di prodotto per il quale era già stato emesso il buono era ben al di sopra degli standard registrati nello stesso periodo nelle precedenti campagne. Per quanto riguarda i lunghi B eravamo al 46,3%, dato superiore a quello già elevato riscontrato lo scorso anno la stessa settimana (e sappiamo quale è stata l’evoluzione successiva delle quotazioni per questo gruppo).
I mediatori
Approfondiamo la nostra analisi con i commenti dei mediatori, partendo dalla dichiarazione integrale di Andreea Lazar, mediatrice vercellese: ‹‹I bollettini ufficiali riferiscono minimi e massimi che non sempre rispecchiano la realtà delle contrattazioni . Il gruppo dei tondi ha registrato un aumento molto marcato, soprattutto alla voce Centauro (accompagnato da Sole CL e Omega CL), cresciuta di ben 10 €/q negli scambi reali, mentre Selenio ha avuto una crescita più contenuta, essendo già aumentato molto prima di Natale (massimi di Centauro, 60 €/q, e Selenio, 65 €/q, raggiungibili per valute a 4/5 mesi e ritiri liberi). Negli altri gruppi varietali si riscontra una generale stabilità, andamento che speriamo si possa consolidare prossimamente, essendo utile sia per quanto riguardo le contrattazioni delle riserie sia per lo smaltimento dell’intero prodotto nel corso della campagna. Quello che è anomalo, infatti, è il dato relativo alle giacenze, essendo ad oggi ad una percentuale di prodotto venduto che si riscontrava ad aprile solitamente, non a fine dicembre. Questo elemento, evidente in tutti i gruppi varietali, preoccupa le riserie poiché si rischia di non avere disponibilità sufficiente a soddisfare le richieste per tutto il corso della campagna. Anche qui il dato ufficiale non riesce a fornire l’immagine reale della situazione, molti contratti già sottoscritti infatti non sono ancora stati registrati da Ente Risi, non essendo emesso il buono in quanto non mobilitato il prodotto.››
Come detto in apertura, borsa merci chiusa lunedì a Novara per questo, come ci spiega il mediatore novarese Adelio Grassi: ‹‹Non ci sono state contrattazioni, nonostante qualche cliente, per lo più dal lato industriale, abbia provato ad informarsi su possibilità di commercio. Rimane la tendenza che si manifestava prima delle festività, ossia uno spiccato interesse per il gruppo varietale dei tondi che lo porta ad una crescita nel prezzo. Ritengo che subito dopo le feste questa crescita possa manifestarsi anche negli altri gruppi varietali, sviluppando una tendenza al rialzo ottima per i risicoltori. Si tratta di una condizione che si protrarrà ancora per un po’ ma in futuro potrà incontrare un fattore limitante: la capacità d’acquisto dei consumatori. I prezzi, infatti, si stanno alzando in quasi tutti i settori ma non stanno facendo lo stesso gli stipendi, elemento che potrebbe limitare anche la domanda di prodotti fondamentali come il riso.››
Torna sul tema dei trasferimenti Vincenzo Antonino, consulente Cap Nord-ovest, dicendo: ‹‹A fine anno, non si sa ancora quanto riso sia stato venduto effettivamente, essendoci vendite definite oltre 60 giorni addietro non ancora caricate ed altre, relative ai contratti stipulati da fine 2020 ad aprile 2021, non quantificabili. In contemporanea le riserie comprano ma senza fare molte scorte. Attualmente alcune varietà continuano ad essere acquistate a prezzi leggermente superiori rispetto ai listini, mentre sono sacrificate quelle del gruppo Baldo, Roma, S. Andrea e similari. I risicoltori cominciano a programmare le varietà da seminare in primavera, aventi un buon prezzo e buoni risultati agronomici, in un contesto caratterizzato da prezzi abbastanza remunerativi. È auspicabile maggiore sinergia tra produttori e riserie, oltreché dialogo costruttivo». Autore: Ezio Bosso