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L’AGRIVOLTAICO E’ SALVO

agrivoltaico

Il compromesso raggiunto tra i Ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin e i rispettivi entourage tecnici porta alla salvezza dell’agrivoltaico. Tale sistema produttivo è stato escluso dal divieto per i moduli a terra proposto nel DL agricoltura, approvato il 6 maggio dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di un settore con prospettive di sviluppo per 60 miliardi di €, secondo il Sole24Ore. Abbiamo appreso qualcosa in più a riguardo di recente ad un convegno indetto dall’Associazione della proprietà fondiaria di Pavia. In questa occasione, nella splendida cornice di Villa Botta Adorno a Torre d’Isola (PV), si è chiarito l’attuale contesto tecnico ed analizzato gli ambiti su cui si dovrà ancora sperimentare.

Vi proporremo domani il video integrale di questo interessante intervento ad opera del Prof. Stefano Amatucci, esperto agronomo e docente presso l’Università Cattolica di Piacenza che da anni si occupa di agrivoltaico. Prima facciamo un passo indietro, per meglio comprendere gli ultimi sviluppi normativi sopracitati e le posizioni dei sindacati agricoli a riguardo.

COSA PREVEDE IL DL AGRICOLTURA IN MATERIA DI FOTOVOLTAICO

Nel Decreto Legge 6 maggio, si è deciso di vietare i pannelli fotovoltaici a terra nei terreni agricoli. Questi saranno permessi in altre aree come cave, miniere cessate, terreni di Ferrovie dello Stato o di gestori aeroportuali e zone industriali, entro un certo raggio. Semaforo verde anche per nuovi impianti nelle aree adiacenti alla rete autostradale, entro i 300 metri. Esclusi dal veto, oltre all’agrivoltaico, gli impianti per autoconsumo o legati alle comunità energetiche rinnovabili. I progetti già autorizzati, inoltre, sono stati preservati ma sarà necessaria una procedura per valutare cosa includervi. Ciò per limitare sprechi negli investimenti del PNRR.

Il DL non è ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale a causa della richiesta di modifiche avanzata dal Quirinale, con il quale ora il Governo sta mediando. Mattarella ha posto osservazioni sull’urgenza dell’accorpamento del Sin in Agea e sul trasferimento dei carabinieri ambientali dal ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura. Nessuna obiezione netta per il momento in materia di fotovoltaico, che dunque potrebbe vedere immutate le decisioni descritte.

COLDIRETTI PUNTA SUI TETTI, CONFAGRICOLTURA SULL’AGRIVOLTAICO

La prima versione del DL proponeva un divieto totale per l’installazione di pannelli solari su terreni agricoli, richiesto da tempo da Coldiretti. Il compromesso raggiunto soddisfa in larga parte questa volontà, con le eccezioni descritte, tanto da portare lo stesso sindacato ad accogliere con favore le decisioni prese. La Bonomiana nel suo comunicato pone poi l’accento sul successo del PNRR per gli impianti fotovoltaici sui tetti delle strutture agricole. Viene espressa una sorta di predilezione per questa soluzione attraverso la citazione di studi scientifici tra cui quello di Divulga. Questo sostiene come l’utilizzo dei tetti disponibili potrebbe generare una potenza fotovoltaica capace di soddisfare l’aumento previsto di energia rinnovabile entro il 2030 secondo il PNIEC (piano nazionale integrato per l’energia e il clima), fissato a 38 GW.

Anche Confagricoltura si mostra soddisfatta, focalizzandosi però sulle concessioni ottenute proprio in materia di agrivoltaico, grazie al Ministero dell’Ambiente. «L’impegno di Confagricoltura – afferma il direttore generale Barrile in un recente comunicato- è orientato a garantire il giusto riconoscimento del ruolo dell’impresa agricola nella produzione di energie da fonti rinnovabili, che concorre in modo rilevante al progetto di transizione ecologica ed energetica e a contrastare il cambiamento climatico».  Cia, infine, non approfondisce le singole decisioni. Il presidente nazionale Cristiano Fini nel suo comunicato si dice soddisfatto per l’avvio di una regolamentazione del fotovoltaico a terra, utile a non intralciare o impedire le attività agricole in essere. Autore: Ezio Bosso.

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