Nell’estate del 2022 la Commissione UE aveva presentato una proposta di regolamento “relativo all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” secondo i dettami della strategia Farm to Fork e con l’obiettivo di perseguire gli obiettivi di riduzione dell’uso di fitofarmaci; il tutto, nell’ambito della cosiddetta strategia “Dal produttore al consumatore” che prevede un decremento del 50% dell’uso e del rischio dei cosiddetti “pesticidi” chimici e del 50% di quelli più pericolosi entro il 2030.
AGRICOLTORI CONTRARI
Il provvedimento non aveva accolto il favore degli agricoltori europei di Copa-Cogeca, realtà che riunisce le principali associazioni agricole europee, la quale aveva reagito prontamente, dichiarando: «La comunità agricola europea sostiene l’obiettivo mondiale di riduzione dei prodotti fitosanitari. Per poterlo raggiungere, gli agricoltori europei e le loro cooperative devono poter contare su strumenti disponibili, sicuri e accessibili dal punto di vista economico, che devono ancora essere sviluppati tenendo conto dei progressi scientifici d’avanguardia.
Concentrarsi su regole più severe non risolverà i problemi di fondo della protezione delle piante»; anzi, il rischio concreto per gli agricoltori sarebbe quello di compromettere la qualità e la sicurezza dei raccolti. Sui tempi stretti di adeguamento richiesti dall’UE, inoltre, Copa e Cogeca sottolineavano quanto fosse «essenziale garantire agli agricoltori europei periodi di transizione ragionevoli, durante i quali i fornitori di prodotti fitosanitari possano sviluppare nuovi prodotti alternativi da immettere sul mercato, con particolare attenzione alle colture minori.» In ultimo, chiedevano di considerare il complesso quadro geopolitico per cui è necessario sostenere le rese e la qualità produttive per la sicurezza alimentare.
DOSSIER ENVI: FITOFARMACI – 80%
L’iter legislativo è proseguito nel corso degli ultimi mesi, giungendo al 16 Febbraio scorso, quando il dossier sulla proposta della Commissione ENVI (per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare), firmato dalla Verde austriaco-tedesca Sarah Wiener, ha messo sul tavolo numerosi elementi che la renderebbero ancor più stringente e rischiosa per la stabilità del settore agricolo. Tra gli emendamenti spicca la proposta di ridurre di oltre l’80% l’uso dei prodotti fitosanitari più pericolosi, sulla base di un calcolo che prende come base il 2018-2020, oltre a numerosi vincoli obbligatori e giuridici per gli Stati Membri, variazioni negli indicatori per misurare i progressi nei diversi paesi e un sistema di tassazione per l’impiego di agrofarmaci.
IL COMUNICATO COPA COGECA
Con un comunicato, Copa e Cogeca ribadiscono la necessità di utilizzare approcci scientifici e trasparenti, basati su una valutazione di impatto e suffragati da dettagli agronomici, tutti aspetti che mancherebbero all’appello in questo percorso seguito dalla Commissione. «Continua ad essere un approccio completamente scollegato dalla realtà vissuta dagli agricoltori» dichiarano, che già tanto si sono impegnati nella lotta fitosanitaria integrata, ricordando la loro «richiesta di una valutazione di impatto per comprendere le reali conseguenze di cambiamenti così radicali (…) considerata un ostacolo dalla relatrice».
CALA LA PRODUZIONE
Inoltre, il comunicato di Copa-Cogeca ribadisce che tutti gli studi sulle conseguenze della strategia “Dal produttore al consumatore” prevedono «una significativa riduzione della produzione, costi aggiuntivi per i consumatori che vanno oltre l’inflazione che si registra oggi in alcuni paesi, e un massiccio effetto di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio verso paesi terzi che domani produrranno una parte sostanziale del nostro cibo».
Secondo Copa-Cogeca, gli agricoltori europei hanno «bisogno di tempo, di nuovi strumenti e di sostegno finanziario e politico per continuare questo percorso» e, pur nella condivisione dell’obiettivo delle strategie UE, si avverte che «un approccio politico semplicistico basato su obiettivi sarà la soluzione più dannosa e meno efficace per l’agricoltura dell’UE». Intanto l’iter legislativo prosegue, con l’esame in Commissione; a questo proposito, l’eurodeputata Alessandra Moretti (PD) ha dichiarato, rispetto agli obiettivi più ambiziosi della Wiener: «noi chiederemo gradualità». Sarà, poi, necessario tenere presente anche il parere della Commissione Agricoltura che potrebbe avere un ruolo quantomeno sui tempi di conclusione del percorso legislativo. Autore: Azzurra Giorgio
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