La grande asta lanciata dal governo tailandese per mettere sul mercato un ingente quantitativo di riso e rottura di riso presente nei magazzini da qualche anno sta causando allarme nei Paesi dell’Africa occidentale. Il sito www.commodafrica.com riporta che il Centro risicolo per l’Africa (AfricaRice) ha messo in guardia i Paesi membri denunciando che questo enorme quantitativo di cereale, presumibilmente di scarsa qualità, potrebbe inondare i mercati africani, mettendo a dura prova il settore risicolo locale, che subirebbe la pesante concorrenza di un enorme quantitativo di riso a prezzi superconcorrenziali. Si tratta infatti di scorte accumulate nel corso degli ultimi anni, conservate anche con l’utilizzo di prodotti chimici. Secondo il governo tailandese non dovrebbero modificare l’andamento del mercato mondiale, dove i grandi buyer preferiscono acquisire riso provenienti dall’ultimo raccolto. Questo però rischia di creare un grosso scompenso nel panorama africano, dove la leva del prezzo, ma spesso non la qualità, rappresenta ancora un elemento essenziale. Commodafrica.com conferma infatti che in Senegal, in particolare, la polizia ha individuato quasi 22.700 tonnellate di rottura di riso indiano per un valore di 9,1 milioni di euro considerato non adatto al consumo umano
CHE FINE FA IL CHEROSENE?
Sottolineiamo un’emergenza mentre parte il monitoraggio