Al termine dell’analisi sul taglio del pagamento diretto e dell’introduzione degli ecoschemi, che abbiamo anticipato pubblicando in esclusiva il rapporto Nomisma-Ente Risi, il presidente dell’Ente Nazionale Risi Paolo Carrà ci spiega che in assenza di adeguati ecoschemi per il riso, una parte delle risorse perse con la riforma della Pac potrebbero essere recuperate solo aumentando considerevolmente l’attuale importo dell’aiuto accoppiato pari a 150€/ha. (Sai che ogni varietà di riso ha il suo tempo preciso?).
«La delusione per questa riforma è massima – commenta Carrà – perché nell’elaborarla non è stata fatta alcuna valutazione dell’impatto che avrebbe avuto sulle singole filiere. Oggi, grazie all’Ente Nazionale Risi, la risicoltura è l’unico comparto ad avere uno studio di impatto che il Mipaaf dovrebbe adeguatamente valutare per evitare danni al comparto. Per gli altri settori esistono solo delle valutazioni macroeconomiche. Le Regioni più penalizzate in Italia sono quelle che trainano il Pil. Un imprenditore avrebbe ragionato in modo diverso, mentre l’Europa ha scritto questa riforma tenendo conto di valutazioni generiche e di contenuti nei documenti new green deal e farm to fork, senza rendersi conto che impoverirà sé stessa». (Tempo di seminare…)