Cosa sta succedendo dentro Confagricoltura Vercelli? Domanda né oziosa né provocatoria, diciamo spontanea per chiunque legga l’ultimo numero dell’Agricoltore, il mensile dell’Unione eusebiana, che si lancia in una sperticata difesa della piccola proprietà contadina, il tradizionale “feudo” di Coldiretti. Questo è il testo dell’articolo: «In un sistema economico normale è logico il fenomeno della concentrazione dell’accorpamento delle imprese agricole. Tuttavia quando questo fenomeno è troppo elevato è il sintomo che qualcosa non va. L’analisi del dato relativo al calo del numero delle aziende agricole tra il 2003 ed il 2013 mette in evidenza proprio la criticità del Sistema Italia. In Europa la superficie agricola degli Stati membri è rimasta pressochè invariata tra il 2003 ed il 2013, ma le aziende sono diminuite di circa il 25 %; in Italia però, secondo i dati di Eurostat, il calo è stato del 48,6 per cento. In parallelo è cresciuta la superficie media aziendale, nella media UE pari a 16,1 ha e in Italia pari a 12 ettari. Nel corso del decennio si è verificato un sostanziale mutamento della struttura dell’agricoltura comunitaria (ed italiana) che ha visto sparire ben 4 milioni di aziende, portando anche ad un conseguente mutamento della struttura socio-economica delle zone rurali. L’Italia poi ha dovuto fare i conti anche con una consistente diminuzione della SAU, confermando il grave fenomeno della cementificazione del suolo agricolo e dell’abbandono delle aree più marginali, con terreni invasi dai boschi, dagli incolti e dagli arbusti». Osservazioni innovative per un’associazione tradizionalmente guidata da medio-grandi imprenditori agricoli e che ha il proprio core business nel riso, un settore in cui le economie di scala stanno diventando determinanti. Sarebbe interessante – e Risoitaliano.eu sarebbe pronto ad ospitarlo – un articolo con cui presidente dell’Unione agricoltori Giovanni Perinotti illustrasse più chiaramente le ragioni di questa inattesa “virata”.
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.