Si è tenuto ieri, presso la sala conferenze del ristorante Borgo Antico di Borgo Vercelli (VC), l’incontro tecnico commerciale Sa.Pi.Se. – BASF sulle varietà in commercio, sull’importanza della qualità del seme e sugli aspetti tecnici della coltivazione (nella foto grande, il pubblico in sala). Carlo Minoia, Direttore di Sa.Pi.Se., ha aperto la conferenza parlando di una campagna «ricca di incertezze» ma anche di «segmenti di mercato in crescita». Ha invitato a considerare attentamente le «oscillazioni di mercato che possono creare confusione, magari forviare le scelte aziendali ma ciò è da evitare, perché rincorrendo i prezzi si finisce per essere penalizzati nei mercati successivi. So che sono cose che si sono già dette e ripetute ma sembra che a livello pratico il mercato del riso non si stia organizzando meglio nell’offerta, continuando a persistere negli errori del passato, esempio lampante è stato la produzione di tondo eseguita due campagne fa».
Argomenti spinosi
Altro argomento spinoso è il riciclo di semente aziendale e l’utilizzo di selezionatori mobili: «ognuno è libero di fare quello che vuole, ma Sa.Pi.Se lavora per una risicoltura di qualità, fondata su una semente di qualità, fatta di assenza di grana rossa , una buona germinabilità e la certificazione ufficiale predisposta. Il lavoro dei sementieri non è speculazione ma impegno sul territorio per svolgere un lavoro altamente specializzato. Il seme certificato deve subire una serie di processi che garantiscono la qualità, il reimpiego del seme non avrà mai quelle caratteristiche e rischia, inoltre, di rovinare la coltivabilità del campo. Metteteci alla prova, non ve ne pentirete».
I fattori decisivi
Hanno preso successivamente la parola Diego Greppi, Responsabile commerciale Sa.Pi.Se., e Marco Sobrero, Technical Sales Representative di BASF, che si sono alternati nel presentare il lavoro di analisi e le loro proposte agronomiche e commerciali. Il primo si è dedicato alle analisi più generali e alla presentazione delle varietà, aprendo la discussione sugli andamenti produttivi, che nel 2019 hanno subito un calo generale del 5% (-12.351 ha). Nel dettaglio il Tondo cala attestandosi a 55.000 ha, il Medio rimane stabile a 10.000, Lungo A da interno cala arrivando quasi a 60.000 ha, Lungo A da Parboiled rimane stabile a 40.000 ha e Lungo B (Indica) in crescita superando dopo 3 anni i 50.000 ha. Ha poi preso la parola Sobrero, che è intervenuto sugli aspetti tecnici legati ai trattamenti, parlando inizialmente dell’influenza del clima in due circostanze, entrambe legate a calore eccessivo, una ad aprile ed una durante tutto il corso dell’estate. Si è infine trattato l’argomento semente certificata, sottolineando quanto sia fondamentale come fattore di produttività e tracciabilità del raccolto, fornendo i vantaggi racchiusi in questo schema:
La concia del seme
L’adozione di semente certificata, inoltre, previene o evita del tutto la comparsa di moltissimi parassiti del riso (ad esempio Fusarium e Brusone), grazie all’utilizzo di una concia specifica. Sa.Pi.Se. ha esposto a tal proposito le prove di un lavoro ben svolto, basato su un lavoro perfetto nei campi di selezione conservatrice (da qualsiasi difformità anche minima) e nella produzione dei nuclei, sottolineando la disponibilità dei tecnici all’assistenza diretta al risicoltore, per quel che riguarda: pianificazione semina e rotazione campi con il moltiplicatore, monitoraggio durante la stagione colturale dei campi da seme, supporto tecnico nelle operazioni di monda, visita pre-certificazione ufficiale, supporto nella definizione del momento di raccolta, campionamenti seme in natura per analisi di idoneità alla selezione. Sottolineando la qualità degli stabilimenti e degli strumenti utilizzati, i due tecnici hanno affrontato quindi il tema della composizione della concia, basata sull’uso di SUPERSEED SAPISE ®, che fornisce protezione e nutrimento delle plantule.
I cartellini
Durante la presentazione sono stati mostrati anche, allo scopo di evitare incomprensioni, i cartellini che vengono posti sui sacchi di semente certificata (foto), e l’iter per ottenerli, ricordando che la scelta varietale è il primo fattore agronomico importante, e deve essere fatto con oculatezza e valutando diversi aspetti.
Le varietà Clearfield
A questo punto si è passati a ragionare sulle varietà Clearfield, introdotte ormai da anni nelle nostre campagne da BASF con grande successo. E’ stato ricordato che tali varietà sono escluse dall’ambito di applicazione della Direttiva UE 2001/18/CE sugli OGM, in base alla deroga prevista esplicitamente dalla Direttiva stessa, e che BASF si impegna a fornire un sistema di produzione di altissima qualità a chi scelga questa tecnologia. L’unico importante vincolo, al fine di ottenere il risultato produttivo che questa tecnologia consente di raggiungere, è il rispetto degli obblighi contrattuali (effettuazione del doppio trattamento con Beyond, utilizzo di seme certificato, detenzione del contratto per l’utilizzo della tecnologia, ecc.)
Consigli agronomici
I due tecnici hanno dispensato anche consigli di natura agronomica, come l’importanza della turnazione dei principi attivi per controllore la crescente espansione delle resistenze, la scelta oculata del periodo di semina, per arrivare nel periodo compreso tra la differenziazione della pannocchia e la maturazione lattea nelle fasi di ciclo diurno più lungo, l’attenzione all’apporto di nutrienti nella fase di “affrancamento” (accestimento, fino a differenziazione pannocchia) e riproduzione del seme. Hanno ricordato quanto sia importante scegliere la varietà in base alla data di semina; infatti, per ottenere il massimo potenziale da una cultivar, è fondamentale rispettare il suo ciclo colturale. Inoltre la scelta varietale deve aiutare a preparare il tipo di lotta che si effettua contro il Crodo, tenere conto del periodo di maturazioni per evitare problemi di macchia a fine ciclo ed esser collegata alle scelte agronomiche precedenti (aratura, livellamento, minima lavorazione, etc..) e al tipo di semina.
Il nuovo Beyond Plus
Sobrero ha ricordato l’introduzione del nuovo Beyond Plus, con una formulazione ottimizzata per uso su riso, facile da dosare e con gli stessi risultati di efficacia del prodotto precedente. Greppi, dal canto suo, ha discusso le caratteristiche varietà Balilla e Cerere (tondo), Orione (medio), Carnise e Carnise Precoce (Carnaroli), Augusto, Meco e Unico (lungo A), Oceano e Apollo (lungo B) che compongono lo schieramento varietale classico di Sa.Pi.Se.; mentre Mare e Sirio (lungo B), Barone e Luna (lunga A), Sole e Terra (tondo) compongono il panorama Clearfield. Sobrero si è quindi soffermato sulle tecniche di utilizzo dei prodotti chimici, partendo dall’importanza del rispetto delle direttive di utilizzo al fine di tutelare l’ambiente e quindi il proprio lavoro, evitando altre restrizioni, solleticando l’interesse dei presenti per la nuova tecnologia Provisia, efficace, oltre che su Crodo, sulle infestanti graminacee, anche quelle ALS-resistenti.
La conclusione
Conclusione di Diego Greppi: «Riassumendo: il controllo delle infestanti in risaia è imprescindibile per garantire la competitività delle aziende risicole italiane e va raggiunto utilizzando varietà, tecnica e agrofarmaci. La sostenibilità va’ di pari passo con l’innovazione; BASF e Sa.Pi.Se stanno investendo ancora in ricerca e sviluppo su riso. Infine gli agrofarmaci per la risaia vanno utilizzati in modo adeguato, seguendo le indicazioni riportate in etichetta e nella nota tecnica, per poter avere un’efficacia adeguata ed un impatto ambientale sostenibile. Se uniamo queste accortezze sono sicuro che la produzione di riso in Italia sarà sempre una fetta importante della nostra economia». Autore: Ezio Bosso