Caro Premier, riscaldarci e far funzionare l’industria è importante, ma Lei lo sa che l’Italia vive anche di agricoltura?
Fa molto piacere vederLa così preoccupato dell’emergenza energetica, talmente preoccupato da archiviare la transizione ecologica con la riapertura delle centrali a carbone per colmare le carenze di gas russo. Tra qualche settimana i risicoltori italiani dovranno iniziare a coltivare senza concimare, perchè i prezzi dei fertilizzanti sono saliti alle stelle, e soprattutto perchè l’Europa e il Suo governo hanno dichiarato guerra alla chimica in campo.
SACRIFICI INSOSTENIBILI
Abbiamo accettato tutti la transizione ecologica di un’Europa virtuosa, ma i sacrifici portano risultati se li fanno tutti. Invece, all’agricoltura si chiedono sacrifici insostenibili senza rendersi conto che se le campagne non producono i cittadini non mangiano, oppure debbono importare il cibo, a prezzi sempre più alti e con il rischio di non trovarlo. Scriviamo cose note. E’ opportuno ricordare al Suo governo, tuttavia, che la filiera delle autorizzazioni all’uso d’emergenza di alcuni prodotti chimici essenziali per garantire la produttività delle colture è bloccato dall’inefficienza del Suo governo e specificamente del Ministero della Salute.
VICINI AL CROLLO DELLE RESE?
Se le procedure di autorizzazione di questi prodotti – agrofarmaci per le colture integrate e non inquinanti, così come gran parte dell’agricoltura, ormai orientata verso una logica Green – non saranno attivate o saranno attivate in ritardo subiremo un crollo dei raccolti in autunno. Ripeto, parliamo di prodotti che vengono utilizzati sotto stretto controllo delle istituzioni e secondo una logica di risparmio: prodotti molto meno inquinanti del carbone, per capirci. Eppure, si fa finta di niente e si ritarda, per ragioni che abbiamo spiegato in questo articolo.
Ci auguriamo che il Suo governo, così attento all’efficienza del Paese, ci metta nelle condizioni di lavorare. Se il Ministero della Salute non sblocca quei dossier ci resterà solo la monda a mano. Sicuramente ecologica, ma povera e affamata. Autore: Paolo Viana