ACQUA DIMEZZATA IN THAILANDIA
Al centro del dibattito, anche in Thailandia ancora una volta, i cambiamenti climatici e la conseguente riduzione della disponibilità d’acqua. Acqua ormai ridotta di oltre la metà rispetto alle soglie abituali.
Idirettore generale del Dipartimento reale dell’irrigazione, Prapit Chanma, ha affermato che la quantità di acqua immagazzinata nei bacini idrici del paese sarà sufficiente per il consumo, il mantenimento del sistema ecologico e la piantumazione di alberi. Tuttavia, l’acqua sarà insufficente per la coltivazione del riso. I quattro bacini idrici principali del fiume Chao Phraya, vale a dire Bhumibol, Sirikit, Kwae Noi Bamrung Daen e Pasak Jolasid, contengono attualmente un totale complessivo di 10,825 miliardi di metri cubi di acqua. Questo è solo il 44% della loro capacità combinata.
La quantità totale combinata di acqua immagazzinata nei serbatoi di grandi e medie dimensioni del paese ammonta a 45,239 miliardi di metri cubi, pari al 59% della loro capacità.
Prapit ha inoltre esortato tutti i settori della società a usare l’acqua con parsimonia e a immagazzinare quanta più acqua possibile, se dispongono di strutture di stoccaggio, per mitigare gli effetti di una carenza idrica. L’aumento dei prezzi del riso quest’anno, dopo che l’India, il primo esportatore di riso al mondo, ha vietato le esportazioni di riso, potrebbe indurre gli agricoltori tailandesi a piantare un secondo raccolto. In Thailandia, la semina del raccolto principale inizia solitamente a maggio, l’inizio della stagione delle piogge, e il riso viene raccolto in ottobre e novembre.
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