Sar perch gli orari di lavoro lasciano alle persone – e soprattutto alle donne – poco tempo libero. Sar perch si trascorre in famiglia sempre meno tempo. Sar anche perch sono mutate le abitudini alimentari… fatto sta che le statistiche dicono che noi, in Italia, mangiamo meno e preferiamo mangiare gi pronto. Ed anche meno riso. Ô quanto rileva un’indagine condotta recentemente su scala nazionale dall’Ente Nazionale Risi, che indica il consumo medio di riso in 284 grammi per preparazione. La ricerca stata condotta per monitorare le abitudini alimentari, soprattutto riguardo al chicco bianco, delle famiglie italiane. Quelle stesse – evidenzia il rapporto – che comprano sempre pi volentieri risotti pronti; l’acquisto medio annuo si sta assestando intorno a 1,3 kg per famiglia e anche il numero medio di atti d’acquisto stabile intorno a 3,3 volte l’anno. Secondo l’Ente Risi, inoltre, la fonte primaria dell’acquisto sempre il super o ipermercato; gli altri canali denotano per una maggiore tenuta (soprattutto i discount) rispetto al riso normale. I maggiori consumi sono nel Nord-Ovest ma sono scarsi nella classe a pi basso reddito; sono cresciuti nella fascia 260,00 – 420,00 euro pro-capite e sono abbastanza stabili nelle 2 classi pi elevate di reddito; questi risotti, infine, generano maggiori consumi nelle classi giovani e centrali di et . I piatti surgelati a base riso incontrano ancora un limitato favore per quanto riguarda il consumo in famiglia: il numero medio di atti d’acquisto non arriva alle 2 volte l’anno. (Nella foto, la prova di un riso a rapidissima preparazione compiuta durante una missione nel Sahara).
IL CLIMA CAMBIA, CARTESIO NO
Un Carnaroli produttivo e molto stabile che fa della precocità una marcia in più