Cala la produzione di riso italiano, con una frenata del 10% rispetto ad un anno fa. Lo annuncia la Provincia Pavese. I dati sono dell’Ente Risi, che nella scorsa primavera aveva invitato i produttori a non abbandonare la risicoltura. Invece si verificato un marcato spostamento degli investimenti dal riso ad altri cereali pi remunerativi, come orzo, mais e grano tenero. Complessivamente sono stati coltivati a risaia 224.198 ettari contro i 232.549 del 2007, con un calo di 8.351 ettari, verificatosi soprattutto in Lombardia. Complessivamente la produzione italiana di risone si attesta a 1.388.927 tonnellate, con rese leggermente in calo, pari al 63% rispetto al 64% dell’anno scorso, che portano al disponibilit di riso lavorato ad 851.855 tonnellate, con un calo del 10,4% rispetto a un anno fa. A fare le spese di questa drastica diminuzione sono soprattutto le variet da interno, ovvero i risi tradizionali da risotto: l’Arborio scende del 23,58%, il Carnaroli del 22,69%, il Roma del 21,15% e il Baldo del 18,42%. Aumentano invece i risi lunghi B di tipo Indica, tanto che si prevede una diminuzione delle importazioni di questa tipologia. In diminuzione anche i risi tondi e da parboiled. Sulla base di questi dati, l’obiettivo di piazzare sul mercato europeo, quindi considerando anche l’Italia, 873 mila tonnellate, e di esportarne circa 60.000.
IL CLIMA CAMBIA, CARTESIO NO
Un Carnaroli produttivo e molto stabile che fa della precocità una marcia in più