L’Associazione Valenciana degli Agricoltori (AVA-ASAJA) reagisce alla decisione del Ministero Regionale dell’Agricoltura, che ha messo in guardia i risicoltori del parco naturale dell’Albufera minacciando di decurtare gli aiuti europei se non interrano la paglia di riso dilavata dalle piogge , cioè se non introducono i resti nel terreno per ottenere nuova materia organica. L’associazione ricorda che «i gravi problemi economici, sociali e ambientali che la gestione della paglia di riso sta generando sono responsabilità delle amministrazioni stesse».
La soluzione per Albufera sull’interramento della paglia di riso
La soluzione migliore è quella di rimuovere quanti più rifiuti possibile, che di solito non superano il 3% del totale, mentre tutto il resto può essere bruciato in modo ordinato e controllato per evitare parassiti e malattie del raccolto nella successiva campagna e, in caso di marciume come accade quest’anno, la comparsa di liquami anaerobici con mortalità della fauna e della flora di quest’area protetta. Ava-Asaja rimprovera al Comune di Valencia e al Ministero regionale diretto da Mireia Mollà di «preoccuparsi più di criminalizzare il settore agricolo e di riscuotere le tasse che di fornire soluzioni che favoriscano la sostenibilità dell’attività agricola nei loro territori».
L’associazione raccomanda di prendere esempio dal consiglio comunale di Algemesi, che ieri ha annunciato un aiuto di 100 euro per acquisire nuovi modelli e portare così un’adeguata conversione delle varietà: «Non ci è di alcuna utilità che la classe politica proclami il ruolo essenziale e la funzione strategica dell’agricoltura se poi questo messaggio non è accompagnato da misure di sostegno, e ancor meno utile se ciò che viene in realtà sono più multe e più tasse».