La riunione del Consiglio europeo Agricoltura e Pesca, tenutasi l’11 ottobre, ha prodotto diverse conclusioni, a partire dalla riforma della nuova Pac: «Nell’ambito della riforma della politica agricola comune, che coprirà il periodo 2023-2027, – spiega una nota del Consiglio d’Europa – gli Stati membri sono invitati a preparare piani strategici che descrivano in dettaglio come attueranno le disposizioni della politica. I ministri hanno discusso lo stato di avanzamento della preparazione dei loro piani, hanno individuato le sfide che stanno affrontando e hanno riflettuto sui processi di consultazione pubblica svolti con le parti interessate. Hanno anche chiesto alla Commissione di adottare un approccio trasparente nella valutazione dei piani, per esempio fornendo chiari criteri di valutazione e garantendo che il maggior numero possibile di documenti di orientamento siano resi pubblici». Un’affermazione che suona beffarda in Italia, dove non si riesce ancora a capire cosa il Mipaaf pensi di fare sugli eco-schemi. Evidentemente, le decisioni o sono lontane o stanno maturando nelle segrete stanze del Palazzo, senza che gli agricoltori, sulle cui teste ricadranno, ne sappiano nulla.
Oltre a ciò, «i ministri hanno avuto uno scambio di opinioni sulla revisione delle norme di commercializzazione dell’Ue per i prodotti agricoli. Hanno sottolineato l’importanza delle norme di commercializzazione e hanno riconosciuto la necessità di esaminare come migliorarle ulteriormente, in particolare al fine di contribuire a una maggiore sostenibilità, fornendo anche informazioni chiare ai consumatori e mantenendo la competitività dei prodotti dell’Ue sul mercato internazionale. Le norme di commercializzazione dell’Ue stabiliscono i requisiti minimi per i prodotti che sono scambiati tra le imprese o commercializzati ai consumatori. La strategia Farm to Fork prevede una revisione delle norme di commercializzazione volta ad aumentare la sostenibilità della catena di approvvigionamento alimentare. Altre considerazioni includono la necessità di modernizzare alcune norme e di portarle in linea con le aspettative dei consumatori».