Torniamo a occuparci delle aste sugli affitti e dei costi della terra con Giuseppe Sorrentino, responsabile CAA di CIA a Vimercate. La nuova riforma PAC, ci dice, ha previsto la riduzione del valore dei titoli per molte colture (ma non per il riso). Ciò potrebbe contribuire nei territori non risicoli anche alla riduzione degli affitti.
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LA SITUAZIONE NELLE RISAIE AFFITTI
Nelle aree risicole, peraltro la riforma PAC in vigore dal 2023, ricorda Sorrentino, non risulta particolarmente penalizzante. Infatti, il sostegno di base è ridotto. Tuttavia, tale diminuzione è in buona parte compensata dall’aumento del premio accoppiato. Pertanto, nelle zone risicole, non ci si aspetta una riduzione dei canoni, anzi, continua Sorrentino, vista la concorrenza, spesso anche speculativa, causata in parte anche dalle gare d’asta indette ultimamente dagli enti pubblici proprietari di terreni ci si aspetta un incremento dei canoni. Secondo gli ultimi dati Istat nel nostro Paese la superficie agricola in affitto o in uso gratuito, nell’arco dell’ultimo ventennio, «è cresciuta di oltre il 103%, portandosi a quasi il 50% della Sau totale: oltre 6 milioni di ettari su 12,5 milioni complessivi».Autore: Elettra Bandi Affitti
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