Dire che è un bel libro non basta. L’appagamento estetico c’è tutto, ma un libro che si intitola “La mia terra” ed è prodotto a quattro mani da Andrea Cherchi e Marco Miglietta ha il sapore dell’autobiografia ed eredita dall’amore degli autori un valore aggiunto che raggiunge e gratifica qualsiasi lettore. Anche se non è vercellese. Anche se non è nato con gli stivali, perché oggi a camminare a piedi nudi nella risaia come fanno molti amici risicoltori si rischia qualche malanno.
Gli usi sono cambiati, ma “la mia terra” è sempre quella lì, immortalata negli scatti di Andrea, uno dei fotografi vercellesi più talentuosi e conosciuti, e raccontata da Marco, giornalista di quella particolare genìa che sono i cronisti sportivi (mondo esoterico per passione e linguaggio) e, dettaglio non trascurabile, perito agrario. Uno con la penna sporca di terra, il che per noi costituisce un blasone. Ma torniamo alla loro terra, che è poi la nostra terra: il libro edito da Publycom, con prefazione del regista Matteo Belizzi, accompagna il lettore attraverso le storie, i colori, le atmosfere della risaia vercellese, impareggiabilmente fissate nel tempo dall’obiettivo di Cherchi, e si arricchisce dei racconti di un lungo elenco di collaboratori, che apportano le competenze dello storico, dello chef, del giornalista e… del risicoltore. In quest’articolo riproduciamo, per concessione degli autori, alcuni scatti di Cherchi. Il racconto potrete assaporarlo leggendo “La mia terra”. (04.03.2016)