Non c’è crisi che lo fermi. il Volano è una delle varietà storiche italiane. La sua scalata inizia nel 1972 la Società Italiana Sementi introduce una varietà ottenuta da un incrocio tra Rizzotto e Stirpe 401, agronomicamente molto simile all’Arborio. Pian piano questo riso si diffonde ed entra nelle griglie ministeriali, può cioè essere venduto come Arborio. Se nel 1982 si coltivavano 20.000 ettari di Arborio e solo 500 di Volano, pian piano le parti si invertono. Nel 1990 l’Arborio scende a 14.000 ettari e il Volano sale a 6500, nel 2000 è l’Arborio a essere coltivato su 5700 ettari e il Volano su 17.000. Nel 2012 il Volano occupa quasi 20.000 ettari e il glorioso Arborio è ridotto al lumicino, con 674 ettari. (Segue dopo il video)
Perche questa ascesa?
«È la varietà più facile da coltivare per la sua migliore resistenza a parassiti e fitopatie – spiegano i tecnici della Sis -. Ha un’elevata attitudine produttiva e buona stabilità, nonostante la taglia, soprattutto nel basso milanese, dove la varietà arriva ad alte produzioni. Rimane comunque adattabile a tutti gli ambienti di coltivazione, compresi quelli più ostici come i fondi sabbiosi. Volano, inoltre, è molto apprezzato dall’industria nella lavorazione. Ricordiamo che è un riso lungo A da interno: presenta un granello molto lungo, semi tondo, perlato, caratteristica che gli permette di avere una cottura veloce uniforme e chicchi sempre ben separati, mantenendo grandi quantità di amido all’interno. È riconosciuto in assoluto il miglior riso per la cucina Italiana». (IP)