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LA GRANCASSA E I FATTI

da | 9 Dic 2020 | NEWS

Bisagno

La Regione Piemonte loda il proprio operato sul Psr. Risoitaliano non fa processi, ma rileva che non è tutto oro quel che riluce: ad esempio, i saldi delle misure agroambientali, a quanto ci dicono, devono ancora arrivare nelle tasche degli aventi diritto. Ma vediamo bene qual è la situazione e dove porterà. Il fatto è il seguente: a fine novembre, la Regione ha incontrato il Comitato di Sorveglianza per fare il punto sul PSR 2014-2020 ed esplorare le prospettive per la futura programmazione.

Più precisamente, il 25 novembre 2020 durante la seduta plenaria del Comitato di Sorveglianza Regionale del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, alla quale hanno partecipato i rappresentanti della Commissione europea (Direzione Generale Agricoltura), del Ministero per le politiche agricole e del Ministero delle finanze – Ispettorato Generale per i rapporti finanziari con l’Unione europea, sono stati condivisi i dati sull’attuazione finanziaria del PSR 2014-2020 del Piemonte e sulla situazione dei pagamenti aggiornata.

Le ombre sul PSR del Piemonte

Come ricorderete, la questione del PSR della Regione Piemonte aveva suscitato non poche discussioni nel corso del 2019 e dell’anno corrente. In primo luogo Confagricoltura aveva evidenziato alcune criticità, prima fra tutte la non ottimale calibrazione di alcune misure del PSR secondo le effettive esigenze delle imprese, del mercato e del territorio, oltre ad una pesante discriminazione in capo alle aziende di medie e medio-grandi dimensioni. Confagricoltura poneva l’accento anche sulla complessità dei bandi per l’erogazione dei contributi che comportava inevitabilmente un appesantimento burocratico amministrativo ed un conseguente rallentamento della capacità di spesa che finiva per inficiare la competitività delle imprese.

Il problema maggiore tra quelli rilevati da Confagricoltura risultava però essere quello relativo all’avanzamento della spesa sostenuta sul PSR, cioè la percentuale della dotazione economica originaria che viene effettivamente impiegata: su una dotazione complessiva di circa 1 miliardo di euro, assegnata al PSR 2014-2020 attraverso i fondi europei Feasr, statali e regionali, secondo il dato Agea aggiornato al 03.08.2020, l’avanzamento della spesa sulla dotazione complessiva del PSR del Piemonte si attestava solamente al 52,93%.

Confagricoltura auspicava infine un generale miglioramento del coordinamento degli interventi previsti dal programma piemontese con quelli delle regioni confinanti, per garantire un livello uniforme di competitività e di concorrenza per gli agricoltori. Coldiretti Piemonte, dal canto suo, durante i mesi estivi aveva invocato la pronta predisposizione di misure straordinarie a sostegno dei comparti più in sofferenza in un contesto di diffusa e crescente tensione a livello economico – finanziario. Coldiretti Piemonte aveva anche sottolineato l’esigenza di una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse del PSR regionale, avanzando la proposta di attivazione della nuova Misura 21 e chiedendo alla Regione un’accelerazione per chiudere in tempi rapidi i pagamenti del bonus agli agriturismi piemontesi, settore che durante la prima fase della pandemia ha registrato perdite fino al 100%.

Anche Cia Piemonte si era manifestata favorevole all’intervento a favore degli agriturismi ed all’attivazione della Misura 21, avanzando la proposta di impiego delle risorse del PSR a favore dei settori in crisi, dato che la modifica dei regolamenti europei consentiva, rimodulando le risorse residue disponibili, di attivare una nuova misura del PSR al fine di concedere ulteriori contributi. La proposta di CIA prevedeva anche la possibilità di attingere fondi dalla Misura 16, ferma a progetti del 2016 non ancora partiti, senza inficiare, d’altro canto, le risorse per l’insediamento dei giovani agricoltori e per lo scorrimento della graduatoria del bando investimenti del 2019.

La situazione attuale 

Nel corso dell’incontro del 25 novembre è emersa l’attuale situazione del PSR della Regione Piemonte che ha fatto proprie alcune delle suddette istanze, quali, ad esempio, quelle relative all’allocazione delle risorse ed all’introduzione della nuova Misura 21, denominata “Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e PMI particolarmente colpiti dalla crisi di COVID-19”. Considerando la dotazione complessiva del PSR riservata al Piemonte, pari a circa 1.090 milioni di euro, ad oggi è stato messo a bando il 99% delle risorse disponibili, con l’ammissione a finanziamento dell’ 85%, pari a circa 930 milioni di euro. Ecco dunque le risultanze positive presentate dalla Giunta regionale: al 15 novembre risultano pagati complessivamente 639 milioni euro, di cui 141 da inizio 2020. Nello specifico,  dicono a Torino, grazie al forte impegno congiunto dei funzionari regionali degli uffici territoriali e centrali, di Arpea e dei Centri di assistenza agricola, il Piemonte è stato tra le poche Regioni ad aver raggiunto entro giugno 2020 la percentuale del 95% dei pagamenti agli aventi diritto per le misure a superficie della campagna 2019. Entro la fine di dicembre verrà raggiunta la percentuale del 98%.

Tra gli specifici strumenti attivati dalla Regione Piemonte per fronteggiare la crisi economica causata dall’esplosione della pandemia vi è anche l’introduzione nel PSR della nuova Misura 21 allo scopo di fornire un’assistenza di emergenza agli agricoltori particolarmente colpiti dalla crisi. Questa la versione ufficiale: i nostri lettori piemontesi, che sono molti, potranno verificare personalmente presso i propri referenti CAA, se questa fotografia sia realista e soprattutto se i soldi di cui hanno diritto arrivano puntualmente. Comprensibile che il Palazzo suoni la grancassa, ma, soprattutto in tempi di difficoltà come questi, il nostro compito è informare con puntualità e dare riscontro dei fatti.

Le prospettive

Guardiamo al futuro. È ormai realtà il prolungamento del PSR per un periodo di altri due anni. Le bozze del regolamento transitorio stabilito dall’Unione Europea prevedono l’assegnazione nel corso del biennio 2021 – 2022 di ulteriori risorse afferenti al Recovery Fund che richiederanno l’effettuazione di importanti scelte da parte dell’Amministrazione regionale sull’allocazione delle risorse aggiuntive, le quali saranno oggetto di confronto con il partenariato.

Le risorse complessive potrebbero ammontare a circa 170 – 180 milioni di euro all’anno per il periodo 2021-2022: tra fondi europei, statali e regionali, avremo complessivamente accesso a circa 150 milioni all’anno di spesa pubblica, ai quali si potranno aggiungere circa 50 milioni (nel biennio) di fondi del pacchetto Next Generation Ue, che prevede per l’Italia uno stanziamento di circa 1 miliardo di euro. Autore: Milena Zarbà

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