Questa volta non scriveremo “Tutto quello che avreste voluto sapere sul riso ma non avete mai osato chiedere”. Perché Damien Plan, il solerte funzionario della DgAgri che da martedì a domani sta battendo palmo a palmo la risaia italiana di domande ne ha fatte parecchie. Il suo obiettivo? Capire se gli italiani hanno ragione a invocare l’adozione della clausola di salvaguardia contro il riso a dazio zero proveniente dalla Cambogia, perché hanno realmente costi aziendali insostenibili per i prezzi dell’indica, oppure se il dossier presentato mesi fa dal governo sia una bella collezione di fandonie, costruita dai “soliti” italiani per campare a spese altrui.
Naturalmente il contegno del funzionario comunitario – la cui visita italiana era stata concordata mesi fa, durante le discussioni con la Commissione proprio sul dossier Cambogia, che Risoitaliano ha pubblicato in esclusiva (http://www.risoitaliano.eu/esclusivo-il-testo-del-nuovo-dossier-cambogia/)- è stato ineccepibile e impenetrabile. Martedì il market officer della Direzione Agricoltura della Commissione ha visitato il centro ricerche dell’Ente Risi, quindi la Riso Scotti, oggi era a Robbio, per visitare l’azienda agricola di Giovanni Daghetta (foto piccola), quindi alla Riso Gallo e in serata alla Curti riso. Domani sarà invece all’Expo, dove l’Ente Risi ha uno stand e Scotti è official sponsor del cluster del riso. L’incontro di martedì come quello di ieri è stato rigorosamente a porte chiuse, ma siamo ugualmente in grado di mostrarvi la foto della “gita italiana” del dottor Plan (in primo piano nella fotografia grande), il quale in passato si è occupato di sementi per una multinazionale tedesca attiva anche in campo farmaceutico. In seguito, ha lavorato sul riso asiatico.
In Lomellina, secondo fonti ben informate, Plan si è informato sulla capacità dei silos e sul numero delle macchine utilizzate dall’azienda risicola che ha visitato, una delle più avanzate – e quindi dai costi meglio ottimizzati – perché da anni lavora con contratti di coltivazione per una nota multinazionale del settore dolciario. Il funzionario europeo è arrivato a Robbio con la convinzione che i costi di produzione del riso italiano fossero più bassi del dichiarato, perché così riportavano alcuni studi europei, peraltro confutati dal dossier del governo e soprattutto da un dettagliato studio dell’associazione dei laureati in agraria della Provincia di Vercelli. I risicoltori presenti, tra cui vi erano Paola Battioli, Giuseppe Ferraris e Alice Cerutti, hanno fatto presente che al computo europeo mancano diverse voci, come il lavoro dei proprietari e dei loro famigliari, oppure il valore della proprietà fondiaria. L’incontro è stato utile per comunicare a Bruxelles il punto di vista della filiera italiana. Il dottor Plan era accompagnato dal segretario generale della Fert Chris Brown (la seconda persona inquadrata nella foto grande). (06.05.2015)