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LA GESTIONE FINANZIARIA DEGLI ECOSCHEMI

da | 29 Giu 2021 | NEWS

Foto aerea livellatrice laser_ Giotto droni

L’accordo di compromesso raggiunto al super trilogo (24-25 giugno 2021) sulla Pac stabilisce la dotazione finanziaria da assegnare ai regimi ecologici sia al I° pilastro (eco-schemi) che al II° pilastro (misure agro-clima-ambiente, benessere animali, investimenti). Paolo Magaraggia di Coldiretti analizza come saranno distribuite le risorse.

Dotazione finanziaria per gli eco-schemi

Regimi ecologici

Eco-Schemi – I° Pilastro – (Art. 28)

La definizione di eco-schemi contempla un elenco potenziale di pratiche agricole che saranno stabilite in determinate aree di azione per rispondere agli obiettivi specifici nell’ambito dei piani strategici, con ogni pratica che deve contribuire ad almeno due aree di azione. L’elenco comprende la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la protezione della biodiversità, la riduzione dei pesticidi e la conservazione delle risorse idriche. Gli Stati membri avranno l’opportunità di istituire un sistema a punti per valorizzare gli ecosistemi in base alle loro ambizioni.

Nel pacchetto di compromesso raggiunto, le Istituzioni prevedono che il 25% della dotazione per i pagamenti diretti al primo pilastro sia riservato per tutto il periodo agli eco-schemi, con la possibilità di impiegare solo il 20% nei primi due anni reimpiegando la differenza (tra il 20 e il 25%) nei pagamenti diretti disaccoppiati.

Quindi, in tale periodo di “apprendimento” gli Stati membri potranno riassegnare un quinto dei fondi inutilizzati per gli eco-schemi per un dato anno (5% del bilancio annuale dei pagamenti diretti nazionali, massimo 10% del budget 2023-2024) per altri scopi.

In sintesi. la rappresentazione schematica:

  • Il 25%, all’anno, per l’intero periodo, con un sistema di “restituzione” delle risorse non utilizzate a favore degli eco-schemi;
  • Un periodo di apprendimento per il 2023 e il 2024 con meccanismo “soglia” al 20%, che prevede due meccanismi di compensazione:
  1. Consentire il pieno utilizzo dei fondi non utilizzati nel 2023 e nel 2024, al di sopra della soglia (tra il 20% e il 25%), per la loro redistribuzione ai pagamenti diretti disaccoppiati entro i massimali nazionali
  2. L’importo dei fondi non utilizzati al di sotto della “soglia” dovrà essere compensato entro la fine del periodo, almeno tramite una delle seguenti tre possibilità (opzionale per SM):
  • compensazione nel I° pilastro fino alla fine del periodo (2023-2027) attraverso il loro impiego per il rafforzamento degli eco-schemi;
  • trasferimento temporaneo obbligatorio al II° Pilastro per il sostegno di misure classificate come a favore dell’ambiente e clima (eccetto ANC);
  • perdita dei fondi (per le differenze non utilizzate)
  • Concessione di una flessibilità del 2% per il 2025 e il 2026 con obbligo di compensazione entro la fine del periodo di programmazione

Misure ambiente clima – II° pilastro (FEASR)

Almeno il 35% del FEARS deve essere dedicato per le misure ambiente e clima, incluso il 50% della spesa per le aree soggette a vincoli naturali (ANC) e il 100% della spesa per il benessere degli animali e gli investimenti ambientali.

Inoltre, almeno il 15% degli interventi dei programmi operativi del settore ortofrutticolo devono essere interventi favore di ambiente e clima.

Obiettivi del Green Deal – Monitoraggio della spesa per il clima e la biodiversità

I colegislatori dovranno recepire l’accordo sul QFP 2021-2027, per quanto riguarda il monitoraggio della spesa per il clima e gli obiettivi di biodiversità. Questo obiettivo dovrebbe essere reso esplicitamente vincolante per dedicare almeno il 40% della spesa PAC alla spesa ambientale e climatica, in linea con il Green Deal.

Cioè gli Stati membri dovranno allinearsi agli obiettivi strategici Farm to Fork e Biodiversità , previa una valutazione generale dei piani strategici e del loro potenziale per affrontare tali obiettivi.

La Commissione, per formalizzare il legame tra la PAC e il Green Deal, prevede l’applicazione di un meccanismo volto a garantire che i piani strategici siano sistematicamente rivisti ad ogni adozione della legislazione derivante dal Green Deal.

La Commissione per poter valutare il contributo fornito dai piani strategici agli obiettivi stabiliti nella strategia Farm to Fork e nella strategia dell’UE sulla biodiversità, prevede:

Entro il 31 dicembre 2023, la Commissione presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione di sintesi dei piani strategici della PAC degli Stati membri e un’analisi dello sforzo congiunto e dell’ambizione collettiva degli Stati membri per raggiungere gli obiettivi specifici tenendo conto degli obiettivi dell’Unione per il 2030 definiti nella strategia Farm to Fork e nella strategia dell’UE sulla biodiversità.

Entro il 30 giugno/dicembre 2025, la Commissione presenterà una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio al fine di valutare il funzionamento del “new delivery model” da parte degli Stati membri e il contributo combinato degli interventi dei piani strategici degli Stati membri al raggiungimento degli impegni ambientali e climatici dell’Unione, in particolare quelli emergenti dal Green Deal europeo. Se necessario, la Commissione formulerà raccomandazioni al Stati membri per garantire il rispetto di tali impegni.

Allineamento dei Piani della PAC alle modifiche normative del Green Deal: sarà previsto un meccanismo esplicito per rivedere i piani strategici per allinearli ai testi legislativi sul Green Deal, in modo che ogni Stato membro sia in grado di valutare  il proprio piano strategico e le modifiche da apportare di conseguenza, notificando alla Commissione l’esito della sua valutazione

Gli Stati membri dovranno fare tale valutazione sui loro piani strategici, e le modifiche da apportare, entro un termine di sei mesi dal recepimento delle nuove direttive che saranno approvate nel contesto del Green Deal.

 

TABELLA 1: Obiettivi stabiliti nella strategia Farm to Fork e nella strategia sulla biodiversità

A seguito l’accordo politico provvisorio, i testi provvisori dei tre regolamenti della nuova PAC (Piani strategici, Organizzazione comune dei mercati e Orizzontale) saranno messi a punto tecnicamente e giuridicamente, prima di essere approvati dal Parlamento (prima Comagri e poi dal Plenaria) – e infine dal Consiglio dell’Unione europea. 

Le nuove regole della PAC dovrebbero essere applicabili dal 1° gennaio 2023. In termini di piani strategici della PAC, gli Stati membri hanno tempo fino al 31 dicembre 2021 per presentare le loro bozze di documenti. La Commissione avrà quindi sei mesi per valutare e approvare i piani, che entreranno in vigore all’inizio del 2023.

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