Un delitto nel castello di Semiana e un maresciallo dei carabinieri di Mede che cerca di risolvere l’enigma. 1921 e la Lomellina sta diventando fascista… E’ lo scenario del noir “La contessa nera. Lomellina 1921” a firma di Umberto De Agostino, in questi giorni in libreria per i tipi della casa editrice genovese Fratelli Frilli (144 pagine, € 9,90). La protagonista del titolo – informa la Provincia Pavese – è l’eroina nera della Lomellina, terra di risaie, di braccianti e di agrari che vengono in conflitto nei difficili mesi all’indomani della Grande Guerra. Giulia Mattavelli, spietata e intrigante seduttrice di ras fascisti, guida le squadre d’azione al fianco del suo convivente, il conte Cesare Carminati di Brambilla. Le due basi si trovano a Semiana, piccolo centro fra Mede, Lomello, Valle e Sartirana: il castello, oggi in rovina, e la cascina Cerino, verso Lomello. «Il romanzo ruota attorno alle indagini relative all’omicidio un giovane squadrista, Ettore Casiraghi, rifugiatosi in Lomellina dopo l’omicidio di un operaio milanese – spiega l’autore – Il fatto avvenne realmente il 22 luglio fra le mura del castello: poi la storia si mescola alla narrazione e il maresciallo, affiancato dal brigadiere Carlo Massobrio, avvierà le indagini in un clima avvelenato dalle violenze squadriste. Per assemblare la storia ho utilizzato diversi documenti d’archivio, sia del Comune di Semiana sia dei giornali dell’epoca. E’ scontato che, trattandosi di un romanzo, le parti romanzate e quelle storicamente verificate si accavallano». Nella vicenda, che tocca anche le cittadine di Mortara e di Mede, si stagliano le figure del ras fascista Cesare Forni, del giornalista medese Carlo Cordara, direttore del settimanale “Il Risveglio”, e di Paolo Moro, sindacalista originario di Sartirana e dirigente della Federazione proletaria lomellina. «Sono figure chiave del romanzo che affonda le radici negli avvenimenti di quei mesi travagliati, quando la Lomellina divenne una delle regioni chiave per la conquista del potere da parte dei fascisti – aggiunge l’autore intervistato dal quotidiano pavese – E nella vicenda fa capolino anche Benito Mussolini, che l’8 maggio di 93 anni fa arrivò a Mortara per la campagna elettorale e che, fra il teatro Vittorio Emanuele II e l’albergo Tre Re, ebbe modo di conoscere l’intraprendente contessa originaria di Lanzo d’Intelvi, paese sul lago di Como ai confini con la Svizzera». La prima presentazione del noir lomellino è in agenda a Cilavegna, nella biblioteca comunale “Roberto Rampi”, venerdì 9 maggio, alle 21. Introducono il vice sindaco Giovanna Falzone e Riccardo Sedini, presidente dell’associazione culturale Giallomania. Questi gli altri appuntamenti già definiti: Tortona e Sartirana (16 maggio), Stradella (23 maggio, con introduzione del giornalista Fabrizio Guerrini), Valle Lomellina (20 giugno), Semiana (27 giugno) e Mortara (6 settembre). (22.04.14)
DIECI ANNI DI LAVORO PER IL RISO
Intervista al past president del gruppo riso di Copa Cogeca, Giuseppe Ferraris