La Coldiretti voterà Paolo De Castro (PD) alle elezioni europee. L’endorsement è avvenuto in pubblico ed è stato studiato a tavolino. «Paolo De Castro è il parlamentare europeo che in questi anni è stato più vicino alle istanze Coldiretti: senza la sua guida sarebbe stato difficile sconfiggere l’etichetta a semaforo. E non solo». A pronunciare queste parole, ieri a Tuttofood, non è stato il presidente nazionale Ettore Prandini, grande amico dell’assessore leghista Fabio Rolfi, che, seduto a pochi metri, non sapeva come reagire. Le elezioni sono a due passi, L’endorsement è opera del segretario generale dell’organizzazione agricola, Vincenzo Gesmundo, uno che non usa giri di parole né quando si tratta di schierarsi con Salvini (come ha fatto a Torino nei mesi scorsi), né quando si tratta di ricucire una ferita antica. Già, perché fu proprio la Coldiretti a chiedere la testa del ministro De Castro, anni fa, in seguito a uno scontro sui pomodori, ed è sempre la Coldiretti a “ripescarlo” quando pare che Zingaretti – è cronaca di qualche settimana fa – non intenda più candidarlo in Europa. Ufficialmente, è De Castro a rinunciare ed è Zingaretti a pregarlo di correre ancora. In realtà, è il mondo agricolo a far sapere al Pd che se cancella il professore salentino dalle liste i voti degli agricoltori se li sogna, anche perché il mondo agricolo non ha ancora dimenticato il disastroso Ministero Martina. La bonomiana ha già in serbo per De Castro un incarico di alto profilo dentro Filiera Italia, la corazzata con cui tesse rapporti con l’industria agroalimentare. Quando il “prof” viene ricandidato l’incarico si ridimensiona (presidente del comitato scientifico), ma l’ingresso nella “scuderia” Coldiretti è ormai pubblico. E pubblica è la scelta della bonomiana: sulla tribuna di Tuttofood, a poche settimane dal voto, di fronte agli amici bresciani Prandini e Rolfi e poco prima che entri in sala il presidente del Consiglio, Gesmundo si profonde in un panegirico. il segretario generale sa bene, e lo dice esplicitamente, che parla di un candidato (per la precisione, De Castro corre sotto le bandiere del Pd nella circoscrizione del Nordest che, oltre all’Emilia-Romagna, include Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto-Adige) ma il mondo agricolo ha bisogno di uomini che portino a casa i risultati e in questi anni di impegno europeo De Castro lo ha fatto. Così, Gesmundo tracima sulla par condicio. E per scusarsi con l’astante Rolfi, il segretario della Coldiretti ci aggiunge un carico da novanta: «Del resto, che De Castro sia un bravo europarlamentare lo ha detto pubblicamente il governatore Zaia». Che è leghista come Rolfi, certo, ma è anche il governatore del Veneto, una regione in cui De Castro è candidato. Autore: Paolo Viana
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