Buon Natale risicoltori. Il regalo anticipato arriva da Bruxelles, via Ente Risi: la clausola di salvaguardia sarà adottata dal 2019. «La Commissione europea ha pubblicato le conclusioni dell’inchiesta sulle importazioni dai Pma (Cambogia e Myanmar) – fa sapere l’Ente Risi – ed è giunta alla conclusione di dover applicare la Clausola di Salvaguardia a tutela della filiera risicola europea. La Clausola di Salvaguardia consiste nell’applicare alle importazioni da tali paesi i dazi per un periodo di tre anni così come previsto dal regolamento specifico. La Commissione, nel ritenere di introdurre i dazi per i tre anni, propone di dover applicare il dazio della normale tariffa doganale, pari a 175 €/ton, per il primo anno e in misura ridotta per il secondo e terzo anno».
«Questa decisione è un risultato storico che premia chi, come l’Ente Risi, ha creduto nel diritto e nei numeri: grazie a un lungo lavoro di analisi dei nostri uffici e dei legali incaricati, nonché alla collaborazione del MIPAAFT e MISE e dei risicoltori e trasformatori investigati dai funzionari della DG Trade – spiega il presidente dell’Ente Paolo Carrà – la Commissione ha dovuto prendere atto dell’esistenza di un danno reale provocato al riso europeo dalle importazioni a dazio zero da Cambogia e Myanmar ed è disponibile a revocare dal 2019 le esenzioni daziarie». A questo punto, la decisione formale sarà presa dagli Stati membri nell’ambito del Comitato del Sistema delle Preferenze Generalizzate, che è stato convocato per il mese di dicembre. «Non intendiamo fermarci – assicura Carrà – e pertanto solleciteremo la Commissione perché riteniamo che esistano i presupposti tecnico-giuridici perché il dazio sia fissato a 175€/ton per tutti i tre anni». Sono ben sei anni che la filiera italiana lavora per la reintroduzione dei dazi, avendo subito un contraccolpo durissimo dall’introduzione delle concessioni a Cambogia e Myanmar, che hanno fatto crollare le coltivazioni di riso indica e – indirettamente – hanno abbattuto i prezzi del riso japonica. Per raggiungere questo risultato, l’Ente Risi e il governo italiano hanno guidato l’assalto alla Commissione europea – contrarissima alla clausola – per ben due volte, dovendo scontare i tentennamenti della parte industriale che si è risolta a sostenere la richiesta quando dalla Cambogia è iniziato ad arrivare riso già lavorato e confezionato. Ora si attende la votazione dei 28 Stati membri e l’adozione della clausola, a partire dal nuovo anno. E, probabilmente anche prima, un contraccolpo sul mercato dei risoni.