SI apre il dossier sul finto riso biologico. Ne parla il Giornale del Piemonte di ieri, 8 marzo, rivelando che la Cia ha fatto proprie le osservazioni esposte mesi fa da Risoitaliano (http://www.risoitaliano.eu/tutto-quello-che-avreste-voluto-sapere-sul-biologico/), osservando in un proprio documento che «Secondo il Sinab (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica del Mipaaf, che lavora su dati Ismea, ndr) nel 2013 in Italia c’erano 9.528 ettari di risaia biologica che hanno prodotto 570.217 quintali di risone, dando luogo, secondo alcuni, a rese “miracolose”». La nota è di Cia Piemonte e sempre secondo i dati citati, in Lombardia quell’anno erano certificati 5.116 ettari, mentre in Piemonte gli ettari in questione erano 3.763. A parere della Cia, «In base ai dati forniti dalle stesse amministrazioni regionali – incalzano gli esperti di Cia Piemonte- le aziende che richiedono i contributi per il bio sono veramente poche e infatti gli ettari che godono della misura 214 del Psr sono 1.141 in Lombardia e addirittura solo 75 in Piemonte. È vero che gli imprenditori agricoli sono esasperati dal carico burocratico, ma lo scarsissimo ricorso alla misura 214 del Psr è difficilmente spiegabile». Anche la Cia Piemonte, a quanto sostiene il quotidiano, chiede chiarezza.