C’era anche Cia Novara-Vercelli-VCO all’incontro svoltosi in Regione Lombardia, a Milano, per fare il punto sulla situazione di grave crisi idrica. Crisi che mette in difficoltà il comparto agricolo, in particolar modo il settore risicolo.
MICROBACINI E INVASI
L’Organizzazione è stata rappresentata da Manrico Brustia, risicoltore di Novara e responsabile Settore riso per Cia Piemonte. Brustia ha partecipato insieme ai firmatari del protocollo d’intesa per la coltivazione del riso. Le proposte emerse, suggerite anche da Cia per superare la fase di emergenza, sono:
- lo sfruttamento della risorsa disponibile dei fiumi in deroga al “deflusso minimo vitale”;
- il coinvolgimento dei bacini idroelettrici alpini per rilasciare più risorse a valle.
Nel medio-lungo periodo, invece, le idee riguardano il mantenimento del livello del lago il più alto possibile e l’utilizzo di sistemi irrigui più efficienti. Va usato il Fondo nazionale di 500 milioni di euro sulla meccanizzazione che potrebbe essere in parte convogliato per ottimizzare i meccanismi di irrigazione. Inoltre, dal Tavolo di lavoro è emersa l’esigenza di realizzare invasi e microbacini, utilizzando anche cave esistenti.
VALLE D’AOSTA RILASCI LE ACQUE
Spiega Brustia: «Come Cia abbiamo sollecitato le Regioni per sfruttare al massimo la risorsa idrica dei fiumi per superare la fase di emergenza e cercare di ridurre i danni. Sollecitiamo inoltre la Valle d’Aosta perché collabori al rilascio delle acque a valle da parte dei bacini alpini. Infine, dopo che è stato decretato lo stato di calamità, chiediamo un sistema di ristori più veloce. Se le aziende agricole non riusciranno ad arrivare al raccolto, saranno a rischio fallimento, segnate già dalle difficoltà dell’aumento dei costi di gasolio agricolo, concimi, energia e materie prime». (Fonte: Cia Novara)