«Nel corso di questo importante incontro – spiega Massimo Piva, vicepresidente Cia Ferrara e risicoltore, delegato al summit di Milano – è stato approvato all’unanimità un documento, firmato da produttori e industria di trasformazione, che chiede alla Commissione Europea di regolare l’importazione di riso dai paesi asiatici. Come risicoltore e rappresentante di un’associazione che tutela un territorio a vocazione risicola – a Ferrara la superficie investita è di oltre settemila ettari – sono soddisfatto di questo impegno comune. Nel documento approvato si chiede: il riconoscimento della qualifica di “sensibilità” del comparto e il ripristino delle limitazioni alle importazioni da Paesi extra comunitari; l’applicazione della “clausola di salvaguardia” nei confronti delle importazioni dai Paesi meno avanzati; la fissazione di regole in ambito fitosanitario e commerciale, per favorire un mercato trasparente e i diritti dei lavoratori; il mantenimento della qualifica di “specificità” del settore, nella Politica Agricola Comune; l’attuazione di campagne promozionali per incrementare il consumo di riso coltivato nell’Unione Europea. Queste richieste, davvero decisive per il comparto e già presentate alla Commissione Europea, sono il massimo risultato a cui si poteva ambire in questa fase, perché hanno trovato l’accordo di tutti, dai produttori all’industria. Ora attendiamo che la Commissione si pronunci sul documento e risponda con azioni concrete a un grido d’allarme lanciato da un’intera filiera in forte sofferenza. Ma le richieste all’Europa non sono finite: il prossimo, importante, obiettivo sarà l’inserimento dell’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine del riso. Una forma di tutela fondamentale per i consumatori, che devono conoscere l’origine della materia prima e scegliere se acquistare un riso proveniente da paesi extraeuropei, dove ci sono regole fitosanitarie e produttive diverse. Quella sull’etichettatura potrebbe essere una battaglia tutta italiana, così da identificare il riso Made in Italy e inserirlo nel paniere di eccellenze che vengono prodotte nel nostro paese.»
PREOCCUPA L’ACCUMULO NEVOSO
L’analisi idrologica a cura di Confagricoltura Pavia e di Alberto Lasagna