L’agenzia di stampa Nuova Cina conferma che la Cambogia ha esportato 94.720 tonnellate di riso lavorato in Cina nei primi sei mesi del 2017, raddoppiando la sua quota (+101%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo una relazione del governo. L’espansione in Cina è un segnale che la Cambogia cerca nuovi spazi commerciali ma non deve indurre a credere che non continuerà ad avvalersi delle generose concessioni offerte dall’Europa. Recentemente, l’Ente Nazionale Risi ha spiegato che da settembre a luglio le importazioni di semilavorato e lavorato da quel Paese (tutte a dazio zero) sono calate del 16,7% ma rappresentano ancora il 78,4% di quelle dai Pma, che non pagano dazio in virtù della direttiva Eba.
Oggi, la Cina è il primo acquirente di riso cambogiano, seguita da Francia, Polonia, Gran Bretagna e Paesi Bassi, secondo le fonti ufficiali. La Cambogia ha esportato complessivamente 288.562 tonnellate di riso lavorato in 56 paesi e regioni durante il periodo gennaio-giugno di quest’anno, in crescita del 7,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il paese del sud-est asiatico ha prodotto oltre 9 milioni di tonnellate di risone lo scorso anno. Questo significa che ha generato un surplus pari a oltre 3 milioni di tonnellate di riso lavorato disponibile per l’esportazione annuale, secondo il ministero dell’Agricoltura.