Nel mese di agosto, i prezzi mondiali del riso sono scesi ancora del 4%. Il calo è stato più marcato nei mercati asiatici, specialmente in Thailandia, Vietnam e Pakistan. Al contrario, i prezzi indiani hanno mostrato cali relativamente moderati. Lo riporta il rapporto mensile Osiriz, edito da Patricio Méndez del Villar, ricercatore al Centro francese di Cooperazione internazionale in ricerca agronomica per lo sviluppo, il Cirad (www.cirad.fr),e disponibile in quattro lingue.
Allo stesso modo, negli Stati Uniti, i prezzi sono scesi solo dell’1%. La domanda globale sta cominciando a riprendersi, ma l’alto costo del trasporto marittimo sembra scoraggiare alcuni acquirenti. Nonostante la stabilizzazione dei prezzi mondiali alla fine di agosto dovuta all’apprezzamento delle valute asiatiche rispetto al dollaro, la tendenza al ribasso dovrebbe continuare con l’arrivo graduale dei nuovi raccolti asiatici, che dovrebbero essere di ottima qualità nelle principali regioni produttrici.
Le prospettive per il commercio mondiale sono state riviste al ribasso, con un aumento del 4,5% a 47,6 milioni di tonnellate da 45,5 milioni di tonnellate nel 2020. Queste proiezioni considerano la stagnazione della domanda di importazioni negli ultimi tre mesi. In agosto, l’indice Osiriz/InfoArroz (Ipo) è sceso di 8,7 punti a 198,7 punti (base 100=gennaio 2000) dai 207,4 punti di luglio. Questo è il livello più basso da gennaio 2020, prima dell’aumento dei prezzi globali in seguito alla pandemia da Covid-19. All’inizio di settembre, l’indice Ipo tendeva a stabilizzarsi intorno ai 199 punti.