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SI INIZIA AD IRRIGARE

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L’attività irrigua primaverile/estiva sta per iniziare.

IRRIGAZIONE AL VIA

I principali corpi idrici del sistema irriguo lomellino e pavese sono attivi da qualche settimana e a breve si inizierà la distribuzione delle portate fin sulle singole parcelle. Purtroppo molti canali, anche importanti, sono tutt’ora totalmente disattivati.

Davanti alla complessità e alla storicità del nostro sistema irriguo è evidente la percezione del nostro essere persone piccole rispetto al genio, alla lungimiranza e alla competenza di chi ha concepito e costruito un’infrastruttura così complessa.

ONORE AGLI INGEGNI DEL PASSATO

Le principali opere di presa dei grandi canali irrigui sono autentiche cattedrali laiche, opere efficienti e belle, segno concreto di chi sapeva progettare e fare. Basta pensare all’opera di presa del Naviglio Grande sul Ticino e, ancor di più, all’edificio di presa del Canale Cavour sul Po a Chivasso.

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Ecco che queste opere vanno tutelate e preservate, al pari dell’intera rete irrigua, e le tante voci di queste settimane di interventi che vanno a sommarsi, alterando l’esistente, lasciano perplessi per l’incertezza delle notizie e per il rischio di snaturare il fondamentale uso irriguo di tali opere, a favore di altri usi.

NON DIMENTICARE LA STORIA

L’innovazione è un luogo dove occorre essere protagonisti ma, se in ambito rurale, ed irriguo in particolare, si dimentica la genesi del sistema e la sua storicità, allora si rischia, con un accesso speculativo all’innovazione, di destabilizzare equilibri antichi, creando gravi problemi all’attività irrigua, soprattutto alle utenze terminali.

Per di più oggi ci troviamo ad abitare la modernità in uno scenario in rapidissima evoluzione dove il cambiamento climatico travolge anche le certezze di un recente passato e necessita di una visione completamente nuova.

DOGMATISMO NORMATIVO

Ecco che prima di immaginare stravolgimenti, anche parziali, occorre simulare con pragmatismo gli scenari che ci attendono. Qui serve essere consapevoli perchè molte norme introdotte in questi anni recenti sono figlie di un dogmatismo e di un furore superati dall’evidenza dei fatti e del contingente.

Spesso il quotidiano è più avanti di tanti nostri studi, e chi non acquisisce la consapevolezza di questo divario tra percepito/immaginato e reale, rischia di minare tanto l’innovazione quanto la storicità del sistema irriguo risicolo. In questo scenario strutturale si inserisce l’attuale traiettoria di accumulo delle risorse irrigue.

TEMPORALI SULLE ALPI

Negli ultimi giorni le Alpi centro occidentali hanno beneficiato di temporali nevosi favoriti da persistenti fenomeni di stau. L’accumulo nevoso è in leggera ripresa ma le temperature sopra media delle ultime settimane non ne hanno favorito il compattamento.

DINAMICHE DI SCIOGLIMENTO

Il dato in ripresa deve però essere affiancato all’accelerazione delle dinamiche di scioglimento favorite dall’innalzamento termico, e questo smorza molti ottimismi.

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Il Lago Maggiore presenta un buon riempimento. Tuttavia, resta la complessa situazione dei serbatoi elvetici nell’areale del Ticino che sono, di fatto, completamente vuoti.

FALDA FREATICA

La situazione della falda freatica è ancora in leggero calo, si è prossimi ai minimi stagionali con un dato migliore rispetto agli scorsi anni grazie alle piogge abbastanza costanti.

Preoccupa invece come, negli ultimi anni, si stia assistendo ad una perdita di capacità complessiva di accumulo della falda. Qui c’è una contrazione dei massimi stagionali e una perdita della capacità di accumulo annuale di risorsa.

Tale comportamento, che andrebbe approfondito da parte dei soggetti competenti, è probabilmente da attribuire alla sempre più ridotta circolazione di risorsa irrigua. Il dato porta a dover riaffrontare la priorità nell’uso della risorsa nell’intero anno. Infatti, se andiamo a compromettere la capacità di accumulo in falda, rischiamo di compromettere anche un 20 % / 25 % di portata del Po a valle del terrazzo risicolo con, in tempo di siccità, inevitabile impatto sulla risalita del cuneo salino.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche posizionate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia la presenza di un accumulo in ripresa rispetto alla precedente analisi. Elemento da attenzionare sono i non consistenti accumuli alle quote superiori, quelli che darebbero costanza di portata nei primi mesi estivi.

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LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 123 cm sullo zero di riferimento, un valore in aumento rispetto negli ultimi 15 giorni, un anno fa il Lago Maggiore era interessato da un evento para alluvionale con un’altezza di 216 cm.

Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 4 aprile.

ANDAMENTO FALDA

La falda freatica è ancora in fase di leggero calo con un andamento in linea, con un leggero delta positivo, con le letture degli anni precedenti a pari data, ad eccezione del 2024.

Nel 2024, a pari data, si era nel pieno della fase di intensa ricarica invernale dovuta alle copiose precipitazioni di febbraio e marzo.

Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.

Nelle ultime settimane si sono stimati i volumi accumulati in falda così come dettagliato di seguito:

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Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (ottobre – marzo) dell’ultimo quadriennio a Sartirana Lomellina.

SCALA DI RISERVA

L’accumulo nevoso in leggera ripresa porta ad utilizzare un valore pari a 2 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è però mantenuto a 3 su 5 in considerazione del sempre più ridotto riempimento dei bacini idroelettrici. In riferimento alla falda si ha un comportamento in linea con gli scorsi anni pur senza l’eccezione positiva del 2024, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 3 su 5.

Questo porta ad aggravare l’indicatore complessivo della scala di allarme irrigua portandolo a 8 su un massimo di 15, un dato in leggero miglioramento rispetto alla precedente analisi. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

 

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