Nei mesi scorsi abbiamo scritto parecchio sul vero e sul finto riso biologico. Le reazioni sono state importanti. Dell’argomento si è occupata la Rai e anche altri giornali, ma soprattutto si è scatenato un autentico dibattito, con l’adozione di una sorta di “manifesto” per la trasparenza da parte dell’Anga e una sensibilizzazione diffusa sul problema. Ci sono state anche reazioni scomposte e risentite, da parte di chi sul riso biologico ha costruito una piccola fortuna e da parte di chi ritiene che la filiera risicola, come tante altre, possa prosperare solo se pochissimi sono al corrente delle informazioni necessarie per lavorare. E’ una tesi, quest’ultima, che non ci convince. Anche perché non abbiamo tesi, se non quella che è importante divulgare molte informazioni serie sui prodotti e sulle produzioni, nell’interesse di chi produce e di chi consuma. Non abbiamo neanche una tesi sul biologico, noi che siamo stati in prima linea, grazie al contributo di qualificati agronomi, nel denunciare il fenomeno del finto bio. Proprio per questo abbiamo invitato a parlare chi avesse qualcosa di serio e comprovato da dire e quella che riportiamo oggi è la testimonianza di un risicoltore che ha scelto un metodo particolare, che va addirittura “oltre” il biologico, cioè la Policoltura Ma-Pi, inventata da Mario Pianesi, il quale ha diffuso in Italia la macrobiotica Ma-Pi. Risoitaliano è lieto di approfondire anche questo punto di vista come ospiterà le esperienze di chiunque abbia voglia e competenza – com’è per il risicoltore che vi presentiamo oggi – per raccontare un’esperienza interessante per tutti. Ecco il testo fornitoci dal risicoltore. «Faccio parte di una famiglia – scrive l’agricoltore Fulvio Stocchi di Rovasenda (Vercelli) – che da 3 generazioni coltiva il riso. Per oltre 40 anni abbiamo praticato un’agricoltura di tipo intensivo, a monocultura, con l’ausilio massiccio di prodotti chimici di sintesi. Nel 2001 abbiamo conosciuto il prof. dott. Mario Pianesi (ideatore, fondatore e Presidente dell’Associazione Internazionale Un Punto Macrobiotico) ed il suo metodo di coltivazione, conosciuto nel mondo con il nome di Policoltura MA-PI, al quale stiamo cercando di fare riferimento. La Policoltura MA-PI, come dimostrato anche da uno studio scientifico recentemente pubblicato, è un metodo agricolo che recupera e salvaguardia la biodiversità ambientale, tutelando, allo stesso tempo, la salute degli agricoltori e dei consumatori, ed incrementando, cosa non da poco, anche l’economia aziendale… come è avvenuto nel nostro caso.
Questo metodo si basa principalmente sull’autoriproduzione spontanea dei semi (almeno un 10% dei terreni coltivati) ed il recupero di antiche varietà di cereali, ortaggi e legumi. La coltivazione viene effettuata senza prodotti chimici di sintesi e seminando, in rotazione ed in consociazione fra di loro, e con le erbe spontanee, le siepi, gli alberi, etc. i prodotti di stagione. In particolare, nei terreni coltivati, gli alberi vanno piantati in file, a rete, con distanze che in base al tipo di zona climatica, terreno, etc. possono variare dai 5 ai 10 metri. Nella nostra, azienda, ad esempio, al momento abbiamo in campo 5 varietà antiche diverse di riso e tutti i semi sono stati recuperati grazie al lavoro di Pianesi. Il nostro riso viene principalmente venduto nel mercato creato dalla realtà UPM, che conta circa 100 mila soci, e che utilizza i nostri prodotti anche per la realizzazione di importanti studi scientifici per verificare l’effetto terapeutico delle 5 diete MA-PI, ideate, proposte e diffuse da Pianesi a partire dai primi anni ’70.
Il nostro riso, ad esempio è stato utilizzato in un recente studio clinico pubblicato sulla più importante rivista scientifica del settore , svolto dall’Università del Campus Biomedico di Roma, dove è stata comprovata l’efficacia della dieta MA-PI 2 per la cura del diabete mellito. Il prof. Paolo Pozzilli, che ha condotto questo studio, dopo aver visto i risultati positivi ottenuti, ha proposto di inserire questa dieta nei protocolli terapeutici del servizio sanitario nazionale. La qualità di questo riso è certificata dall’Etichetta Trasparente Pianesiana. Presentata al Senato nel 2003, al Parlamento Europeo nel 2008 e nel 2014 ed in numerosi convegni in tutta Italia, l’Etichetta Trasparente ideata dal prof. Pianesi nel 1980, in aggiunta alle informazioni previste dalla normativa vigente, riporta tutte le informazioni sull’origine e tutte le principali caratteristiche del prodotto, sul suo impatto ambientale (la CO2, l’acqua, l’energia, etc. utilizzate) e sulla filiera economica (citando il prezzo all’origine della materia prima), descrivendone, inoltre, tutti i passaggi della filiera di produzione.
È attualmente adottata da decine di aziende italiane del settore agroalimentare e di altri settori. Qui viene detto tutto quello che serve, in trasparenza, per dare al consumatore il diritto di sapere realmente cosa acquista. Per il produttore, come noi, è un grande stimolo a fare sempre meglio, nel rispetto dell’ambiente. Attualmente è promossa solo dall’ADICONSUM e mi meraviglio che non ci siano altre unioni di consumatori, dal convenzionale al biologico, che non abbiano ancora deciso di appoggiarla e, soprattutto, di applicarla.
Azienda gestita in modo Convenzionale |
Azienda verso la Policoltura MaPi |
|||
Costi |
Costi |
|||
Acquisto del seme |
160 |
€/ha |
130 |
€/ha |
Aratura |
100 |
€/ha |
100 |
€/ha |
Erpicatura |
87 |
€/ha |
87 |
€/ha |
Livellatura |
120 |
€/ha |
30 |
€/ha |
Sarchiatura |
40 |
€/ha |
10 |
€/ha |
Concimazioni |
390 |
€/ha |
52 |
€/ha |
Slottatura |
40 |
€/ha |
0 |
€/ha |
Semina |
60 |
€/ha |
52 |
€/ha |
Costo dell’acqua |
130 |
€/ha |
130 |
€/ha |
Diserbo e fungicida |
590 |
€/ha |
33 |
€/ha |
(DISERBO CHIMICO) |
(INIBIZIONE MECC.ERBE) |
|||
Raccolta |
250 |
€/ha |
200 |
€/ha |
Essicazione |
225 |
€/ha |
135 |
€/ha |
Affitti |
350 |
€/ha |
350 |
€/ha |
Terreni a riposo |
0 |
€/ha |
480 |
€/ha |
Totale costi di coltivazione |
2542 |
€/ha |
1789 |
€/ha |
Ricavi |
Ricavi |
|||
Produzione media risone |
50 |
q/ha |
35 |
q/ha |
Vendita risone |
40 |
€/q |
65 |
€/q |
Totale Ricavi |
2000 |
€/ha |
2275 |
€/ha |
Ricavo netto |
-542 |
€/ha |
486 |
€/ha |
Contributo Pac |
750 |
€/ha |
750 |
€/ha |
TOTALE |
208 |
€/ha |
1236 |
€/ha |
Tabella 1- Raffronto economico di costi e ricavi per un ettaro di riso, quando la nostra azienda veniva gestita in modo convenzionale ed ora verso la Policoltura MaPi.
PRIMAAGRICOLTURA CONVENZIONALE | DOPOPOLICOLTURA MA-PI | |
Ambiente | Perdita biodiversitàDesertificazione dei terreni | Ripristino graduale della biodiversità e arricchimento graduale del terreno |
Agricoltura | Maggiore resa (per i primi anni… ), Molte spese, molto lavoro… | Buona resa (sempre in crescita), Poche spese e poco lavoro |
Alimentazione | Acquistata fuori e di pessima qualità | Metà acquistata fuori (solo prodotti con Etichetta trasparente Pianesiana) e metà prodotti da noi (cereali, legumi, verdure e frutta) |
Salute | Intossicazioni da prodotti chimici e malattie varie | Con le Diete MA-PI ritorno alla salute e con Policoltura MA-PI zero intossicazioni |
Economia | Impoverimento della terra = impoverimento della famiglia | Arricchimento della terra=arricchimento della famiglia |
Commercio | Difficoltà a piazzare il prodotto ad un giusto prezzo. Nessuna tutela in caso di maltempo… | Nessun problema a piazzare il prodotto ad un giusto prezzo. Tutelati in caso di maltempo. |
Modello MA-PI da diffondere |
Tabella 2- In sintesi confronto tra i due modelli di agricoltura esposti.
All’inizio, per me e per la mia famiglia, intraprendere questa strada, non è stato di certo semplice ed anche i vicini e gli esperti del settore, erano tutti convinti che sarebbe stato un fallimento. Le cose, però, non sono andate così. Infatti, grazie ai consigli del prof. Pianesi, che, ci tengo a precisare, non ci ha mai chiesto nulla in cambio ed al quale va tutta la nostra gratitudine, la mia famiglia ha ritrovato la salute (un vantaggio non da poco, per come stavamo), seguendo le sue diete MA-PI, la fiducia in questo lavoro, la sicurezza economica (ci campiamo in 8), e la serenità di fare un’attività utile per l’ambiente e per la salute dei nostri consumatori. Concludo ringraziando il prof.Mario Pianesi, con l’augurio che altri contadini possano condividere con me, questa opportunità». Autore: Fulvio Stocchi (Foto grande: raffronto tra risaia a policoltura Ma-Pi, a sinistra, e convenzionale, a destra) (18.03.15)