Si è tenuto il 22 novembre presso il Centro Ricerche dell’Ente Risi il convegno di chiusura del Progetto Innovaweedrice. Lo studio affronta le tecniche innovative per il controllo delle infestanti in risaia. Il progetto è cofinanziato dal PSR Lombardia azione 1.2.01.
SOLUZIONI PER IL PROIBIZIONISMO EUROPEO
Il convegno ha permesso di fare il punto su un aspetto particolarmente delicato, soprattutto alla luce delle ulteriori limitazioni che l’Unione Europea intende introdurre nei confronti delle tecniche di protezione delle colture agrarie. Per fronteggiare l’approccio “proibizionista” di Bruxelles gli spazi di manovra appaiono limitati.
Ne hanno parlato:
- Pasquale Falzarano del MASAF:;
- Davide Ricauda Aimonino;
- Elio Dinuccio e Francesco Vidotto del DISAFA dell’Università di Torino;
- Gianluca Rognoni di ACR progetti ed Eleonora Miniotti;
- Simone Sgariboldi e Marco Romani dell’Ente Nazionale Risi.
AGROTECNICA PROTAGONISTA
La razionalità indica nella integrazione delle tecniche di controllo delle infestanti la strada da percorrere. Le opzioni sono molteplici e passano attraverso le tecniche di “falsa semina ritardata”, l’integrazione tra lavorazioni meccaniche e diserbo chimico nelle risaie a semina a file interrate (RisoItaliano ne aveva già parlato qui), le tecniche di “diserbo di precisione” comunque limitate al controllo del riso crodo nelle varietà convenzionali.
La ricerca scientifica ed i tecnici sono fortemente impegnati per coniugare la protezione della coltura del riso dalle infestanti con le esigenze di tutela ambientale e di sicurezza alimentare. Tuttavia le problematiche sono numerose e complesse, e vanno affrontate con un elevato livello di professionalità e razionalità di cui forse il legislatore europeo non sembra talvolta del tutto consapevole.
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