Siamo ormai arrivati al raccolto. Ma come si sono difesi quest’anno i risicoltori dalle malerbe e dagli insetti, dai funghi e dalle altre avversità che possono compromettere il loro ricavo? Dopo aver sentito il parere di Vincenzo Antonino, tecnico di vaglia, ci siamo rivolti a loro, i protagonisti, risicoltori della Pianura Padana. Come Lorenzo Bovio, agricoltore novarese di Pernate, il quale sottolinea come sia diventato «pressoché impossibile controllare in maniera completa i giavoni» e ci parla della scalarità di germinazione e delle interferenze tra principi attivi che «sono state ingestibili», tanto da fargli pensare a rotazioni colturali nei prossimi anni per provare a contenere con mezzi agronomici ciò che la chimica non riesce più a fare.
Anche nel veronese Filippo Sussi sottolinea come Echinochloa spp. sia l’infestante più difficile da controllare, soprattutto in assenza del quinclorac; opinione condivisa dal novarese Gianluigi Tronchin, il quale aggiunge però che «in molti casi il tardivo contiene i problemi in quanto il riso ha già occupato il lembo di terra necessario quando germina il giavone» e quindi lo soffoca; ovviamente, in questo caso resta il problema del seme dell’infestante nelle campagne successive se non nel raccolto da vendere.
Nell’areale milanese, Antonio Garbelli è preoccupato anche dalle infestazioni di Crodo, sempre più massicce, anche se sottolinea l’efficacia del filo CrodoKiller, anche in funzione di una scalare diminuzione della banca semi. Questo tipo di strumento è molto apprezzato anche da Stefano Pieropan, risicoltore novarese, che loda il Rifit per il contenimento dei giavoni, nel suo caso ben riuscito. La sua esperienza risulta invece negativa nei confronti delle Alisme, combattute solo per il 60% dai prodotti chimici; al contrario di Lorenzo Frattino, produttore di semente della Baraggia vercellese, il quale sottolinea anch’egli come sia stato il giavone il nemico numero uno di questa campagna anche nelle sue zone mentre l’eliminazione del cucchiaio quest’anno non ha comportato grosse difficoltà. Daniele Borando, moltiplicatore di semente novarese, si è scontrato con il tema delle resistenze e con le ibridazioni tra specie diverse di infestanti. Secondo lui il problema delle interazioni negative tra principi attivi sta diventando sempre più pesante. Autore: Ezio Bosso