Gli aiuti agli indigenti promossi dal governo non saranno in riso. Sarà distribuita pasta e farina, ma non riso. Succhi di frutta ma non riso. Carne in scatola e persino minestrone, ma non riso. Una sottovalutazione che emerge dale comunicazioni del Mipaaf e che ha due aspetti negativi: il riso italiano sta soffrendo per le importazioni asiatiche e rappresenta un cereale ad alto potere nutritivo. Eppure non c’è traccia di riso nella documentazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che ieri ha incontrato una delegazione degli Enti Caritativi, che collaborano nell’attuazione del Piano alimentare di sostegno agli indigenti. Erano presenti all’incontro il Vice Ministro Andrea Olivero e i rappresentanti della Fondazione Banco Alimentare, della Caritas Italiana, della Comunità di Sant’Egidio, della Fondazione Banco delle Opere di Carità, della Croce Rossa Italiana e dell’Associazione Sempre insieme per la Pace. «Nel corso della riunione – recita una nota ufficiale – c’è stato un aggiornamento sulla fornitura di 45 mila tonnellate di prodotti acquistati da Agea su delega del Ministero del Lavoro e con l’indirizzo del Mipaaf, utilizzando i 36,7 milioni di euro di anticipo da parte del Governo nazionale delle risorse del Fondo europeo di assistenza agli indigenti. Gli Enti Caritativi hanno sottolineato l’importanza della Piano e del Tavolo di coordinamento permanente al Ministero delle politiche agricole, per un lavoro concreto per fa fronte all’aumento di richieste di assistenza alimentare. Gli Enti hanno sottolineato l’importanza di un lavoro congiunto con le Istituzioni e la filiera per la riduzione degli sprechi alimentari e un utilizzo virtuoso del cibo recuperato per i poveri. Il Ministro ha poi raccolto positivamente la richiesta di mettere in luce le esperienze degli Enti nell’assistenza di oltre 4 milioni di indigenti nell’ambito di Expo Milano 2015. Il Ministro Martina ha poi ricordato che l’Agea ha emanato altri due bandi di gara per la fornitura di 4,5 milioni di euro di carne bovina in scatola e per 2 milioni di euro di minestrone in scatole, che si aggiungono al bando del 19 novembre da 2 milioni di euro per la fornitura di succo e polpa di pesca, sempre a favore degli indigenti. Con le gare Agea si è provveduto ad acquistare oltre 15 mila tonnellate di latte, 6mila tonnellate di polpa di pomodoro, quasi 5 mila tonnellate di olio di semi e 1.740 tonnellate di formaggi DOP. Per tutti questi prodotti sono state esaurite le procedure amministrative necessarie e nei prossimi giorni inizieranno le consegne. È altresì in via di completamento la consegna di oltre 17mila tonnellate di pasta e farina acquistati con l’impiego di tutte le risorse disponibili per il 2014 del Fondo nazionale di aiuto agli indigenti. Questo intervento di mercato sarà ulteriormente rafforzato dopo l’approvazione da parte della Commissione europea del nuovo programma operativo finanziato dal FEAD (Fondo aiuti europei agli indigenti), che ha sostituito il precedente programma di aiuti sostenuto con i fondi della Politica agricola comune».
Il nuovo programma di aiuti, elaborato nel 2014 di concerto tra Ministero del Lavoro e Mipaaf, prevede poi lo stanziamento 80 milioni di euro nell’esercizio 2015 e 66 milioni di euro, per ciascun anno sino al 2020. Tale dotazione prevede un cofinanziamento da parte dello Stato pari al 15%, che prima non era previsto dal programma finanziato con i fondi agricoli europei. «Con la consegna degli alimenti, dunque, riprende la piena operatività il piano di assistenza che vede da anni il Mipaaf, attraverso l’Agea e con gli Enti Caritativi, impegnato nella distribuzione di pasti e pacchi alimentari ai poveri – proseguono al Mipaaf -. La sopravvivenza di tale piano, infatti, era stata posta a rischio dalla chiusura del programma europeo Pac, attivo dal 1987, e non rinnovato a causa della contrarietà di alcuni Paesi membri, tra i quali la Germania. L’Unione europea ha stabilito con Regolamento 223/2014 di istituire un proprio Fondo di assistenza agli indigenti, finanziato con i fondi di coesione e quindi di competenza, in Italia, del Ministero del Lavoro. Prima dell’entrata in vigore del nuovo FEAD, il Governo Monti con il Dl 83/2012, convertito in Legge n. 134/2012 del 7 agosto 2012, ha istituito presso l’AGEA, un fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti residenti in Italia, senza precisare la dotazione finanziaria. Tale fondo è stato finanziato con la Legge di stabilità 2014 dal Governo Letta con un primo stanziamento di 5 milioni di euro annunciato il 16 ottobre 2013 e una definitiva dotazione di 10 milioni di euro passata con maxiemendamento del Governo in fase di approvazione parlamentare della manovra. Nello stesso tempo il Piano Agea ha rischiato comunque di non essere utilizzato per la gestione delle risorse FEAD, in quanto l’orientamento del Ministero del Lavoro nei governi precedenti non prevedeva l’utilizzo di questo sistema per l’assistenza alimentare».
L’incontro con gli Enti Caritativi – ha detto il Ministro Maurizio Martina – è servito per un aggiornamento operativo e strategico per il sostegno a tante persone che chiedono aiuto. L’assistenza alimentare di oltre 4 milioni di cittadini indigenti è un dovere per il Governo. Per questo in sinergia con il Ministro Poletti abbiamo costruito un piano di interventi a favore di chi soffre di povertà alimentare con una dotazione finanziaria importante. Fino al 2020 avremo oltre 400 milioni dall’Ue ai quali aggiungiamo più di 70 milioni di euro di quota nazionale. Per l’emergenza di quest’anno abbiamo deciso di anticipare il massimo della quota nazionale fin da subito con i primi 40 milioni di euro per gli aiuti alimentari. Abbiamo già chiuso le gare per 45mila tonnellate di prodotti che saranno consegnati quanto prima agli Enti caritativi, affinché possano essere garantiti pasti e pacchi alimentari a chi ne ha bisogno. Non ci limitiamo a questo intervento e abbiamo stanziato ulteriori 5 milioni di euro con risorse del Ministero delle politiche agricole per il 2015 che andranno a rafforzare il piano che gestiamo con Agea. Ben vengano anche ulteriori fondi da iniziative parlamentari in tal senso e mi auguro che le ipotesi si trasformino in fatti, perché su questo tema credo sia vietato speculare. (25.11.14)
L’ACQUA DI OVEST SESIA NON COSTERÀ DI PIÙ
L’approvazione del bilancio di assestamento e il bilancio di previsione senza alcun aumento della tariffa sull’acqua.