Per aiutare gli agricoltori a fronteggiare la volatilità dei prezzi, l’UE deve sviluppare nuovi strumenti di rischio e di gestione delle crisi e rafforzare la loro posizione contrattuale nella catena di approvvigionamento alimentare: lo afferma una risoluzione non legislativa approvata in Commissione agricoltura (LEGGI IL DOCUMENTO). La catena di approvvigionamento dovrebbe essere resa più trasparente, e il bilancio dell’UE più flessibile, in modo che, allo scopo di affrontare la crisi, i fondi possano essere resi più disponibili più rapidamente. La relatrice Angélique Delahaye (del Ppe francese), ha ribadito che questo voto apre la strada per la prossima politica agricola comune; quella attuale scade nel 2020. Gli obiettivi a lungo termine della Pac devono garantire standard equi di vita alla popolazione agricola, stabilizzare i mercati e garantire una produzione alimentare efficiente. Ecco perché l’Unione europea deve rafforzare i sistemi contrattuali per gli agricoltori, trasformatori, distributori allo stesso tempo. La risoluzione è stata adottata con 29 voti a favore, 11 contrari e tre astensioni.
La PAC attuale – è emerso chiaramente – manca di strumenti efficaci per gestire la crescente volatilità del mercato: gli strumenti di gestione del rischio esistenti, come i fondi comuni di investimento, di stabilizzazione del reddito e di assicurazione sono aggiornati lentamente, in modo non uniforme e sono scarsamente finanziati. L’UE deve pertanto sviluppare nuovi strumenti per la gestione del clima, della salute e del rischio economico, nonché potenziare quelli esistenti al massimo per salvaguardare l’autonomia alimentare dell’UE, garantire l’agricoltura competitiva e sostenibile nel continente e incoraggiare i nuovi ingressi. Questi nuovi strumenti dovrebbero essere più equi ed efficienti, ma anche convenienti per gli agricoltori e adeguatamente finanziati, hanno aggiunto i parlamentari.