Il Consiglio di Presidenza dell’AIRI riunitosi il 15 dicembre ha valutato, ormai come consuetudine, il fabbisogno dell’industria risiera italiana per la campagna di commercializzazione 2022/23, formulando le indicazioni di semina per il mondo agricolo. Evitando di considerare il forte aumento dei consumi determinatosi nella campagna 2019/20 per effetto della pandemia che ha spinto i consumatori verso un accaparramento di prodotti alimentari a lunga conservazione, l’ultima campagna conferma la tendenza all’aumento dei consumi dell’ultimo decennio, nell’ordine del 10% nell’Unione Europea e in Italia addirittura superiore al 20%.
Aumento dei consumi strutturale secondo AIRI
Questo aumento dei consumi, le cui cause sono strutturali e non occasionali, hanno portato il Consiglio dell’AIRI a valutare che questo trend possa continuare. Il riso è un prodotto rispondente alla dieta sempre più salutistica dei consumatori, ricco di carboidrati, povero di grassi e con un contenuto proteico di qualità. L’innalzamento dell’età media dei consumatori, che preferisce alimenti facilmente digeribili, e il crescente numero di soggetti intolleranti al glutine sono cause di aumento del consumo.
Obiettivo 250.000
Parallelamente i consumi sono spinti anche:
- dall’aumento di alti consumatori di riso derivante dai crescenti flussi migratori;
- dalla diffusione della cucina etnica, con particolare riferimento al sushi,
- dall’aumento della domanda di prodotti derivati del riso,
- dall’industria alimentare che sempre di più utilizza il riso come ingrediente per altri prodotti alimentari
Analizzando il trend dei consumi degli ultimi 10 anni, varietà per varietà, AIRI conferma quest’anno la necessità di puntare all’obiettivo di 250.000 ha, una superfice vicina a quanto peraltro già raggiunto nel 2010, proponendo un aumento di 22.000 ettari rispetto alle semine 2021. Di seguito il dettaglio delle indicazioni AIRI per il 2022. Autore: Airi (IP)