Giungono in redazione numerose richieste di chiarimenti sull’indagine aperta dalla Commissione europea sull’import dai Pma. Vediamo di chiarire come si partecipa. Come sappiamo l’Italia ha ottenuto l’apertura di un’inchiesta sul crollo di redditività del riso europeo provocato dalle importazioni dai Pma (Cambogia e Myanmar) che Bruxelles chiede di dimostrare, fatture alla mano, a un campione di aziende agricole (oltre che industriali e commerciali). E’ questo il senso della comunicazione diffusa dalla Commissione europea. L’inchiesta riguarderà le campagne di commercializzazione degli ultimi cinque anni, vale a dire il periodo dal 1o settembre 2012 al 31 agosto 2017. E’ già stato selezionato dalla Commissione europea un campione di aziende ma altri produttori possono partecipare. E’ utile che avvenga? Crediamo di sì, perchè dimostra all’Unione europea che il problema è reale ed evita che il campione “decida” per tutti. In realtà, è utile se la filiera si organizza e supporta gli agricoltori. Chi deve farlo? I sindacati, pensiamo noi, perché sono pagati per assistere gli agricoltori. Cosa deve fare l’Ente Risi? Assistere i sindacati tecnicamente. Tutto chiaro? Mica tanto, perché a leggere la comunicazione non si capisce benissimo come accedere al portale tramite cui si può partecipare all’indagine. Se però si legge il documento con attenzione si scopre che esistono dei link, che conducono a un’altra pagina, cioè a un altro documento, dove queste informazioni ci sono e sono chiarissime. Si trova a pagina 3 del documento, in corrispondenza della seguente frase: Utilizzando la posta elettronica, le parti interessate esprimono la propria accettazione delle norme applicabili alle comunicazioni in forma elettronica contenute nel documento «CORRISPONDENZA CON LA COMMISSIONE EUROPEA NEI CASI DI DIFESA COMMERCIALE» pubblicato sul sito della direzione generale del Commercio: http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2014/june/tradoc_152574.pdf.» Cliccando sul link che evidenziamo potrete scaricare le modalità per partecipare. Tenete conto che l’indirizzo per l’invio della documentazione è riportato però nel primo documento (TRADE-SAFEGUARD-RICE@ec.europa.eu). Insomma, se volete partecipare e difendere il vostro reddito avete tutti gli elementi per farlo: che poi dobbiate farlo sa soli, non è quello che pensiamo. Pensiamo che i sindacati agricoli debbano assistervi in quest’azione di lobby sacrosanta. Il compito di un giornale è informarvi, quello di un sindacato tutelarvi. Autore: Paolo Viana
RITARDI E DUBBI SUI DATI ENTE RISI
Finalmente pubblicate le stime di produzione