Un nuovo movimento si affaccia sul proscenio della risicoltura. Non ha un nome anche se è indirettamente riconducibile a Medi@rice, l’associazione di mediatori che ha lottato contro le Cun. Incassata la sconfitta, Paolo Ghisoni, che di Medi@rice è stato presidente, nella riunione di Asigliano Vercellese de #ildazioètratto ha lanciato la proposta di riaprire il dossier dell’Igp Valle del Po, chiuso sette anni fa con un verdetto negativo. Ora, secondo fonti ben informate, guida un gruppo di risicoltori che si sta muovendo politicamente per riaprirlo.
La crisi dei listini, come sappiamo, ha creato nervosismo e molta voglia di fare qualcosa per uscire da questa situazione: così una costola pavese del movimento dazista avrebbe deciso di intraprendere la strada della tipicità. Arruolando un alleato d’eccezione: “Abbiamo presentato il nostro progetto di portale all’Assessore all’agricoltura Fava e, soprattutto, il disciplinare dell’IGP della Valle del Po che stiamo riattivando insieme all’Ente Risi – spiegavano oggi i fautori del progetto -. È stato molto propositivo e ha dato la sua disponibilità ad un incontro per i primi luglio a Mortara per promuovere il progetto insieme all’omologo assessore piemontese Ferrero che speriamo di riuscire a contattare per partecipare alla cruciale riunione per tutti noi. Signori stiamo ottenendo grandi risultati e serve l’aiuto di tutti”. Quel termine “speriamo” lascia un margine d’incertezza proprio sul tema delle alleanze: non sempre il leghista Fava e il democratico Ferrero vanno d’accordo e, poiché l’assessore piemontese è un nume tutelare del movimento #ildazioètratto , che ha preso sotto la sua ala, quest’incertezza è tutta da decodificare. (Nella foto grande, il gruppo di risicoltori e l’assessore Fava)