Cresce l’export del Vietnam, ma solo in volume e non in valore: la nazione asiatica a settembre ha spedito 586.000 tonnellate di riso fuori dai confini nazionali per un totale di milioni di dollari, portando il volume e il valore totale delle esportazioni di riso nei primi nove mesi di quest’anno a 5, 2 milioni di tonnellate e 2,24 miliardi di dollari.
Secondo il Ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, queste cifre rappresentano un aumento del 5,9% in volume e una diminuzione del 9,8% in valore rispetto allo stesso periodo del 2018. Le Filippine sono state il primo mercato per il riso vietnamita nei primi otto mesi di quest’anno, ed hanno acquistato 1,76 milioni di tonnellate per un valore di 720,4 milioni di dollari, pari a 2,9 volte il volume e 2,6 volte il valore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Una forte crescita osservata anche in altri mercati, tra cui Australia (75%), Costa d’Avorio (quasi 35%) e Hong Kong (quasi 35%). Il prezzo medio del riso nei primi otto mesi dell’anno è sceso del 13,8% su base annua a 435 dollari la tonnellata. L’export ha riguardato soprattutto il riso bianco, il 47% delle spedizioni totali, seguito dal riso aromatico Jasmine con il 39,8%. Secondo l’Autorità per la trasformazione e lo sviluppo del mercato agroalimentare (Agrotrade), il governo filippino prevede di diversificare le misure non tariffarie per adeguare le attività di importazione del riso. Allo stesso tempo, il ministero dell’Agricoltura filippino ha anche proposto l’applicazione di un diritto di difesa del 30-65% sul riso importato, che potrebbe influire in futuro sulle esportazioni di riso vietnamite verso il mercato nel paese.
Tuttavia, sono stati osservati segni positivi nel mercato giapponese, che sta prendendo in considerazione il trasferimento delle importazioni di riso dagli Stati Uniti ai paesi firmatari dell’Accordo di partenariato trans-pacifico globale e progressivo (CPPP), incluso il Vietnam.
