Biologico, garantito e coltivato a due passi da Milano. E presto in un’unica "borsa regalo" da vendere alle centinaia di migliaia di visitatori della fiera di Rho-Pero (nella foto). Ô l’idea cui stanno lavorando il Parco del Ticino e le Associazioni commercianti del territorio: un progetto senza precedenti, che darebbe una vigorosa accelerata alla recente "marchiatura" dei migliori prodotti agroalimentari delle aziende operanti nei confini del Parco. Che da tempo, come scrive Il Giorno, ha proprio messo "il marchio" alle produzioni agricole ottenute con i metodi biologici dalle aziende del suo territorio e le offre in vendita insieme, riunendole in un negozio molto speciale. Seguite e certificate lungo la filiera, dal campo alla tavola, dalla semina alla distribuzione, per certificarne la qualit . Il Consorzio sta mettendo a punto anche una ricetta particolare: vuole arrivare entro il prossimo Natale con il "panettone del parco", risultato dell’impasto di prodotti che vengono esclusivamente da quest’area protetta, entrata a far parte delle riserve della biosfera dell’Unesco. Riso, farina di mais e di frumento, insaccati, orzo, miele e marmellata: oltre che nelle singole aziende produttrici si trovano ora al Forno cooperativo Ambrosiano di Magenta, in via Garibaldi, con il logo del Parco un po’ modificato. L’uccello ha una spiga nel becco, invece di un quadrifoglio: di colore verde per i prodotti di agricoltura biologica, blu se ottenuti con tecniche di agricoltura integrata, cio con minor utilizzo di sostanze chimiche, a basso impatto ambientale. Mancano per ora i prodotti freschi, latte, yogurt, formaggi, frutti di bosco, verdure e carni forniti da alcune delle 21 aziende aderenti al progetto. Obiettivo del Consorzio avere altri punti vendita di questo genere nella provincia e se va bene anche a Milano. Comperare un prodotto del marchio Parco non significa solo gustare la qualit ma anche proteggere la natura. Il consumatore deve sapere che acquistando fa un gesto importante per tutelare l’ambiente, affiancandosi agli agricoltori e ai contadini che hanno scelto di coltivare con un uso rispettoso del suolo e del paesaggio. "Il progetto di diffondere i nostri prodotti tra i visitatori della fiera rhodense – ha detto il presidente Milena Bertani al giornale milanese – darebbe una visibilit senza pari alla valorizzazione del comparto agroalimentare". Naturalmente si tratta di un’ulteriore tappa della pervicace campagna volta a coniugare qualit e tipicit . Il Parco vuole connotare l’agricoltura come agricoltura dell’eccellenza, puntando sulla tipicit quale carta vincente per rimanere – e al meglio – sul mercato. Tanto pi in un frangente cos delicato, con la riforma della Politica Agricola Comunitaria che ha gi imposto numerose svolte. Le eccellenze, i prodotti di nicchia e di punta dell’agricoltura milanese non sono poi soltanto fonte di guadagno e sostentamento, bens tramandano storia e identit di chi stato sempre impegnato in campo agricolo. Il Parco ha voluto indirizzare gli imprenditori agricoli, specie i pi giovani, verso la cosiddetta "multifunzionalit ": modificare e innovare l’attivit agricola, assecondando le nuove esigenze maturate dai consumatori. Ha poi organizzato convegni, corsi di aggiornamento, distribuito fondi mirati (orientati ai progetti di qualit ), realizzato pubblicazioni; ha insomma cercato di fare la propria parte senza essere invasivo, bens fungendo da realt di supporto e servizio agli agricoltori. "Vogliamo insomma veicolare" – conclude Bertani -, la cultura della tipicit di ogni singolo prodotto"
«GIU’ LE MANI DA EST SESIA»
Confagricoltura: delibere di Regione Piemonte e Regione Lombardia che portano al Commissariamento di Est Sesia inopportune