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IL RISOTTO DI MIKE

da | 4 Set 2005 | Riso in cucina

®Vuoi sapere quand’Š che ho mangiato il riso la prima volta? Te lo dico subito: era il 1942 ed ero in carcere a San Vittore. Anni brutti, mio caro, mica come adesso con la ricchezza di tutti…¯ La rivelazione Š di Mike Bongiorno che ha rievocato in un’intervista a Luciano Verre per Il Risicoltore il periodo dell’occupazione nazista, gli esordi della sua carriera. ®Ero stato fatto prigioniero dai tedeschi e imprigionato a San Vittore, carcere di Milano. Mio compagno di cella era un giorvane giornalista, Indro Montanelli¯. Mike ricorda che era in carcere ® perch‚ stavo sulle montagne del Piemonte con i partigiani. Mia madre Enrica era di Torino, mio padre Philip di New York. Vivevo un po’ in Italia, un po’ in America. Ma nel 1942 ero con mia madre a Torino. I tedeschi combattevano i partigiani e io ero rifugiato in montagna. Un giorno fui fatto prigioniero e spedito a San Vittore perch‚ i tedeschi erano convinti che io fossi una spia americana. Per questo decisero di fucilarmi. In cella c’era questo giovanotto che scriveva sempre, Montanelli appunto. Parlava poco. Anche lui era odiato dai tedeschi. Quante sofferenze. C’era freddo, c’erano malattie, c’era sporcizia, ci davano da mangiare nulla. L’unica cosa buona che passavano, ricordo, era un risotto giallo fumante, il classico risotto alla milanese. Io mangiavo solo quello. Mi piaceva. Non era neanche scotto. Bello caldo. Anche Montanelli lo gradiva. Lui, come me, era guardato a vista. Ci consideravano traditori della "krande Gemmania". Fissarono la data della nostra fucilazione. Io ero terrorizzato, morivo dalla paura. Poi il miracolo. Io fui scambiato con dei prigionieri tedeschi in mano agli alleati americani. Montanelli fu liberato anche lui¯. Il grande Mike Š dunque ghiotto di risotto e ha anche una ricetta preferita, quella del risotto agli spinaci, di cui racconta la preparazione per 4 persone. ®In casa – dice a Verre – dovete avere tutti gli ingredienti che ora vi elenco, eh?, mi raccomando: 300 grammi di riso arborio, 600 grammi di spinaci freschi, di quelli a foglia piccolina, una bella cipolla intera, un litro di brodo vegetale, 30 grammi burro e altrettanti di formaggio parmigiano o grana padano o pecorino sardo o romano a seconda dei gusti, un peperoncino bello piccante, 250 grammi di scamorza affumicata bene, 30 grammi di pancetta affumicata, sale, pepe e altri aromi a piacere. Ci siete? Segutemi bene mi raccomando. Ora cucineremo insieme. Prima cosa da fare: versate gli spinaci in abbondante acqua, puliteli bene. Seconda cosa da fare: tagliate a fette gli spinaci e a dadini la pancetta, tritate il peperoncino. Terza cosa da fare: per 6-8 minuti fate appassire gli spianci con il burro, versateci sopra pancetta e peperoncino e fate cuocere per altri 6-8 minuti. Quarta cosa da fare: ora rosolate la cipolla in altro burro in tegame a parte e versate il riso. Fatelo tostare per 2-3 minuti mescolando. Versateci sopra gli spinaci e cuocete per almeno 15 minuti aggiugendo strada facendo mestoli di brodo. Tutto chiaro? Quinta cosa da fare: affettate la scamorza, mescolatela al risotto e fate fondere bene bene. OK? Diciamo dopo 3 anche quattro minuti unite il burro rimasto e il parmigiano. Fate mantecare per 2 minuti a fiamma molto alta. Sesta cosa da fare: portate a tavola e urlate come me: ALLEGRIA!¯

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