La prospettiva che arrivi una valanga di riso Japonica dalla Cambogia ricompatta la filiera sulla necessità di fermare le importazioni dai Pma. Se ne è avuto un saggio al recente gruppo di lavoro tecnico sulla filiera del riso promosso dalla Regione Lombardia. In quella sede, il 12 ottobre, l’Airi ha sottolineato che «le potenzialità di sviluppo di questi Paesi sono enormi e senza un intervento strutturale di difesa dalle importazioni non c’è futuro per la produzione di riso nell’Ue»; ma soprattutto, l’industria teme «lo sviluppo dell’esportazione di prodotto già confezionato che arriverà direttamente ai canali distributivi scavalcando anche le industrie che oggi importano da quei Paesi»; in particolare, a turbare i sonni dell’industria italiana è «la notizia che la Cambogia sta conducendo prove sul campo per arrivare alla produzione di riso japonica, premessa per arrivare ad esportare nell’UE anche varietà analoghe a quelle tradizionali italiane». Al tavolo sono emerse però anche altre richieste. Cia, ad esempio, nel breve periodo, auspica «il riconoscimento dello stato di crisi, che potrebbe rappresentare lo strumento per consentire un intervento da parte della Commissione Europea già nel corso dell’anno, come già è stato fatto per il latte e la frutta». Confagricoltura ha chiesto di «intervenire sulle criticità derivanti dai costi di produzione, con particolare riferimento ai costi di utilizzo dell’acqua» e di «acquisire i dati sui consumi di riso per impostare in modo adeguato le politiche di promozione del prodotto». La riduzione dei costi è il tasto su cui insiste anche Copagri. Coldiretti ha evidenziato infine la necessità di «contratti di filiera che mettano il mercato al riparo dalla volatilità dei prezzi (su cui incide sia la qualità del prodotto sia il costo di produzione, anche della manodopera)». (Foto grande: Mario Francese, presidente Airi)
PAGANINI PREMIATO DAL MERCATO
Paganini resiste al brusone più del Vialone Nano, assicura un 20% in più di produzione e anche rese più elevate e stabili