Le piogge estive, comprese quelle degli ultimi giorni, si sono manifestate benefiche per il riso veronese. Quest’ultimo conta su una buona annata per dimenticare la difficile stagione 2022 contraddistinta dalla siccità. La prossima settimana si comincerà a raccogliere la varietà Vialone Nano a Isola della Scala, nel Veronese. Per altre varietà si andrà avanti fino a metà ottobre.
STAGIONE FAVOREVOLE MA ATTENZIONE ALL’IMPORT RISO VERONESE
«La stagione è sicuramente migliore a quella dell’anno scorso grazie alle piogge e al clima favorevole – sottolinea Filippo Sussi, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Veneto -. Eravamo partiti con molti timori, tanto che qualcuno ha deciso di non seminare per paura di un’estate siccitosa. Invece poi il meteo è stato dalla nostra parte e non ci sono state eccessive grandinate. Perciò la qualità del riso è soddisfacente e ci aspettiamo un buon prodotto. I prezzi, attualmente, sono molto remunerativi, anche perché alcune varietà, come il Vialone Nano, sono esaurite».
«Non ci sono particolari problemi per il mercato, se non la spada di Damocle di un’apertura all’import del riso indiano, che sarebbe deleteria per i produttori europei. La Commissione europea ha infatti ripreso i rapporti con l’India. L’obiettivo è un accordo di libero scambio che suonerebbe come un’autentica beffa. Il motivo è una mancanza di reciprocità di regole sui fitofarmaci. Se i nostri produttori sono sottoposti a forti restrizioni, il Paese asiatico utilizza agrofarmaci che da noi sono proibiti. Nonostante questo l’India potrebbe importare il suo prodotto addirittura a dazio zero».
L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA LA PILA
Michele Rossi, presidente della società agricola La Pila di Isola Della Scala, che conta su una decina di grandi società risicole e 600 ettari di risaie pari a circa un terzo della superficie veronese, conferma la stagione favorevole.
«L’annata sembra buona per tutti, ad eccezione delle zone grandinate nei giorni scorsi nella fascia tra Vigasio, Povegliano e Mozzecane – dice -. Eravamo partiti male, con la siccità primaverile. Poi abbiamo recuperato con le piogge e chi ha seminato avrà soddisfazione. Ora speriamo in un clima asciutto e soleggiato, per poter entrare nei campi e iniziare la raccolta. Raccolta che andrà avanti a scaglioni a seconda delle varietà e delle tipologie di terreno. Anche con i costi la stagione era iniziata con parecchi timori. Infatti, il seme da risone aveva raggiunto prezzi altissimi e pure i valori dell’energia erano andati alle stelle, come i concimi. Per fortuna poi i costi sono diminuiti e ora possiamo stare più tranquilli. Ci auguriamo solo che non ci siano sbalzi di mercato eccessivi, perché conducono sempre a squilibri con conseguenze negative».
I DATI DI VENETO AGRICOLTURA
Secondo i dati di Veneto Agricoltura la superficie coltivata a riso nel 2022 è scesa a circa 3.000 ettari (- 3%): il 90% degli investimenti si concentra nelle province di Verona (2.100 ettari circa, -2,5%) e Rovigo (600, -11,3%). La produzione finale è stata stimata in circa 14.100 tonnellate. Autore: Confagricoltura Verona
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