Un gruppo di ricercatori sardi ha messo a punto un metodo per contenere l’inquinamento d’arsenico nel riso. Lo studio gi stato pubblicato sulla maggiore rivista specialistica di settore, "Enviromental Science & Tecnology", della Societ americana di chimica. La scoperta consiste nel sostituire le tecniche per coltivare le piante, di solito lasciate immerse in aree spesso contaminate da veleni, con altri sistemi che permettono di bagnarle inaffiandole. Un gruppo di ricercatori sardi ha messo a punto un metodo per contenere l’inquinamento d’arsenico nel riso. Lo studio gi stato pubblicato sulla maggiore rivista specialistica di settore, "Enviromental Science & Tecnology", della Societ americana di chimica. La scoperta consiste nel sostituire le tecniche per coltivare le piante, di solito lasciate immerse in aree spesso contaminate da veleni, con altri sistemi che permettono di bagnarle inaffiandole. L’aspetto pi clamoroso derivato dalla nuova ricerca l’abbattimento delle tracce d’arsenico. L’indagine ha confermato la tendenza delle diverse variet di riso ad accumulare in maniera diversa tracce di sostanze nocive, con differenze del 400% tra gli estremi della scala di parametri presi in considerazione. I dati preliminari, in ultima analisi, sembrano cos suggerire la possibilit d’investigare verso altri campi d’azione. Come quello delle tossicit derivanti da altri pericolosi veleni alla stregua del cadmio, del mercurio o del piombo.
IL CLIMA CAMBIA, CARTESIO NO
Un Carnaroli produttivo e molto stabile che fa della precocità una marcia in più