RISO PORTOGHESE A PRODUZIONE VARIABILE
Nel Baixo Mondego le rese sono state inferiori all’anno precedente, principalmente a causa della mancanza di luce e calore in estate. A ciò si aggiunge la comparsa incontrollata del brusone e l’alto grado di infestazione del miglio.
Nel Ribatejo, i livelli di luce erano più alti e, nonostante la forte presenza di infestanti, le rese medie sono aumentate del 30%. Al contrario, in Alentejo, l’aumento della produzione è stato essenzialmente sostenuto dall’aumento della superficie seminata, con il riutilizzo di circa 3 mila ettari di creste nella Vale do Sado. Qui, a causa di lavori di riqualificazione delle infrastrutture di irrigazione che le alimentavano, non avevano potuto essere sfruttate nel 2020. In Portogallo prevale il riso Japonica. L’Ine, l’istituto di statistica portoghese, stima infatti che l’86% del riso seminato in Portogallo nel 2021 fosse del tipo lungo A Japonica e il 10% del tipo lungo B Indica.
IL VALORE DEL RISO PORTOGHESE
Nella settimana in esame, che precede il 18 febbraio la campagna di commercializzazione del riso è continuata nella Valle del Tago e nell’area di mercato di Sorraia. La campagna è stata considerata conclusa nella Valle del Sado e di Mira. Nell’area di mercato del Tejo e della Valle di Sorraia, il mercato ha continuato a presentare una domanda elevata per un’offerta medio-bassa. Rispetto alla settimana scorsa, non c’è stato alcun cambiamento nei valori delle quotazioni. I prezzi minimi e massimi per il riso Longo A variavano tra 320 €/t e 350 €/t e per il riso Longo B il prezzo più frequente era 340 €/t