Il riso lombardo ha passato l’esame: pulito. Non ha cio problemi di residui di fitofarmaci, quelli che fanno tanta paura perch nocivi alla salute umana. Lo hanno stabilito enti scientifici di assoluta competenza, come l’Istituto Sperimentale di Patologia Vegetale di Roma e alcuni laboratori chimici. I risultati sono stati divulgati in un convegno della Fondazione Minoprio, che prendeva in esame i dati relativi a diverse colture, tra cui il nostro cereale. Le organizzazioni di categoria hanno fornito i campioni di prodotto da analizzare, secondo un preciso protocollo, ci spiega la Coldiretti di Pavia, che dedica un ampio articolo a questo argomento su Il Coltivatore Pavese. La ricerca ha riguardato tutte le molecole pi pericolose, che possono restare nel chicco dopo il trattamento di diserbo e entrare nella catena alimentare umana. In particolare, gli scienziati hanno analizzato decine di campioni di riso sbramato, quello semilavorato che viene utilizzato per produrre il parboiled, e sono andati a caccia dei principi attivi maggiormente diffusi in risicoltura e dei metalli pesanti pi dannosi, cio piombo e cadmio. Si tratta di sostanze che sono stati rinvenuti in passato in numerosi alimenti e che la medicina considera estremamente pericolosi per la nostra salute. Ora sappiamo, grazie alla ricerca presentata dalla fondazione Minoprio, che, almeno per il riso lombardo, questo rischio non c’. I principi attivi degli agrofarmaci presenti nel prodotto non raggiungono infatti i limiti previsti dalla legge e lo stesso vale per l’analisi sui residui di metalli pesanti, anche se, con una punta di orgoglio, la Coldiretti pavese puntualizza che ®su alcune variet di riso coltivate al confine con la provincia di Milano, le concentrazioni di piombo e cadmio sono pi elevate rispetto alle stesse variet coltivate in altre zone della provincia di Pavia¯.
IL CLIMA CAMBIA, CARTESIO NO
Un Carnaroli produttivo e molto stabile che fa della precocità una marcia in più