Avete presente la pubblicità del riso invecchiato? Secondo le maggiori industrie risiere, l’invecchiamento conferisce al chicco una maggiore tenuta in cottura, rende l’amido e le proteine meno solubili, e aumenta la capacità di assorbimento dei condimenti… C’è anche chi lo vende “invecchiato 18 mesi”, un po’ come si fa per il vino (vedi foto esemplificativa). Ma allora perchè non lo comprano? Eh già, perchè mentre il listino di Vercelli esibisce una lunga fila di “non quotato”, i mediatori ci raccontano che le riserie hanno allentato – molto – la domanda di riso del vecchio raccolto. Quel poco rimasto sta subendo significativi ribassi sul mercato non registrato, eccezion fatta per Indica e Barone (nella foto). I prezzi pagati fino a ieri per le varietà del vecchio raccolto calano. Alla seduta di Vercelli non si riusciva a vendere il Selenio a 50. La situazione è ovviamente in divenire, riflettendo l’andamento degli ordinativi, ma la situazione oggi è bizzarra. Al consumatore viene presentato come un riso prezioso, ma a conti fatti l’industriale preferisce comprare il risone del nuovo raccolto, che sta affacciandosi sul mercato e chiederà ancora qualche settimana per far la sua comparsa sul mercato in modo significativo.
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