Il limite geografico per la coltivazione del riso si innalza e sale sempre più verso il nord: lo dimostra l’eperimento culturale di Alexandre Reis, un agricoltore bretone di Évran, vicino a Dinan. E’ riuscito a coltivare il riso nella sua fattoria non lontano dal mare di Saint Malo, nella Francia settentrionale. L’area interessata finora è piuttosto limitata, 200 metri quadri, ma le premesse ci sono per poter avviare una coltivazione più ampia. «Questo è solo l’inizio», spiega l’agricoltore. Falliti i primi tentativi con la semina in sommersione, l’agronomo Alexander Laverty ha suggerito la soluzione della semina in asciutto, che ha funzionato. A questa latitudine però ci vogliono altri accorgimenti: le piantine sono state protette sotto serra nel mese di aprile, poi il trapianto è avvenuto a giugno. Il raccolto a fine ottobre. A dare una mano nella mietitura anche la moglie del sindaco di Évran, Mia Gauthier, originaria del Vietnam, Paese dalla lunga tradizione risicola; non a caso la sperimentazione ha coinvolto sette varietà, provenienti da Italia, Francia e Vietnam. Ma Reis intende esplorare le possibilità produttive offerte anche dalle colture in India e ai piedi dell’Himalaya. Spera di trovare sementi più adatte al clima bretone, provenienti dalle regioni più settentrionali dell’Asia. L’obiettivo, anzi il sogno? Competere con le altre zone risicole francesi della Camarge e dell’Aude. (Leggi l’articolo in francese)
MERCATO AFRICANO STABILE
Nell’Africa subsahariana, il miglioramento dell’offerta regionale è percepibile con l’arrivo dei nuovi raccolti sui mercati.