ECOSCHEMI MODERATI
Il sindacato agricolo esige che il Ministero Regionale dell’Agricoltura, nella sua relazione sul Programma di Sviluppo Rurale (Pdr-Cv), mantenga un importo minimo per ettaro simile a quello del Pdr-Cv 2014-2020. Per quanto riguarda il Ministero dell’Agricoltura, l’associazione valenciana chiede che il piano strategico della Pac allenti i requisiti degli eco-sistemi designati per il riso per adattarli alla realtà di questa coltura, che ha delle limitazioni dovute alla sua ubicazione all’interno di un parco naturale, e per facilitare il rispetto tecnico ed economico da parte degli agricoltori.
RIDUZIONE AIUTI NUOVA PAC: LE RAGIONI
I fattori che spiegano questa forte riduzione del reddito degli aiuti della Pac per il riso (in termini di pagamenti al reddito, eco-sistemi, aiuti specifici e agro-ambientali) sono:
- la riduzione del valore dei diritti, come risultato della convergenza proposta nella prossima riforma legislativa;
- l’inasprimento dei requisiti ambientali, come l’elaborazione di un piano d’irrigazione e concimazione giustificato da un tecnico competente;
- l’aumento della manutenzione delle rogge e dei canali;
- l’aumento dell’uso di sementi certificate e il livellamento laser annuale dei terreni, tra gli altri requisiti;
- l’aumento dei costi di produzione perché, oltre al maggior costo di fattori produttivi importanti come l’elettricità, il carburante e i fertilizzanti, nel caso delle coltivazioni di riso valenciano, ci sono anche maggiori costi di manodopera per combattere la moltiplicazione senza precedenti delle infestanti, in gran parte dovuta alla mancanza di agrofarmaci efficaci.
REDDITIVITA’ A RISCHIO
Il responsabile del settore del riso José Pascual Fortea, avverte che «se il Ministero regionale e il Ministero non rivedono le loro proposte e continuano a ignorare le ragionevoli richieste del settore del riso, il precario equilibrio della redditività delle coltivazioni è a rischio. Tra la scure degli aiuti e il superamento dei costi economici, molti risicoltori non riusciranno a far quadrare i conti. Siamo già al limite e un’altra spinta potrebbe gettarci nell’abisso. La società e la classe politica devono essere consapevoli. Ad essere in gioco è un settore chiave. Non solo dal punto di vista economico, alimentare e persino identitario, ma anche essenziale per preservare i valori ambientali dei parchi naturali dell’Albufera e delle paludi di Pego-Oliva. Senza le risaie, i nostri paesaggi non sarebbero più gli stessi. Siamo davvero pronti a perderle?»