La nuova proposta di legge presentata il 26 ottobre sulla disciplina del commercio interno del riso non impedirà al governo di esercitare la delega contenuta nel collegato alla legge di Stabilità (art.25), che dev’essere ancora approvato. E’ probabile infatti che si trovi una composizione tra gli obiettivi di questo provvedimento (il documento si può scaricare QUI), promosso dal deputato di Novara Giovanni Falcone (foto grande), e quelli del Ministero delle Politiche agricole che vuole trasformare in legge la bozza concordata con le organizzazioni sindacali. Una prospettiva – concretizzata dalla presentazione di un emendamento – che permetterebbe di integrare nella riforma alla legge del 1955 la tracciabilità richiesta da Coldiretti e sostenuta dalla proposta Falcone attraverso lo strumento della carta di identità del prodotto, che sarebbe applicata per la prima volta al riso italiano. L’operazione legislativa viene illustrata dallo stesso on.Falcone in esclusiva a Risoitaliano.eu con questa lettera: «Mi permetto di intervenire nel dibattito che riguarda la legge sul mercato interno del riso, ormai in dirittura di arrivo dopo lunghi anni di attesa. La Proposta di Legge depositata ad ottobre introduce la carta di identità del prodotto, a partire dal concetto di tracciabilità di cui oggi molto si parla e che viene ritenuto uno dei modi più efficaci per promuovere e tutelare il Made in Italy e in particolare i prodotti del Food italiano.
L’idea parte dalla necessità di garantire la massima trasparenza e una corretta informazione nell’interazione tra consumatore e produttore, e di favorire la costituzione di forme aggregative che mettano insieme tutti gli attori della filiera. In uno scenario internazionale globale di apertura dei mercati attraverso gli accordi commerciali tra Europa ed America e tra America ed area Asiatica (il TTIP e il TPP) si può ipotizzare il consolidamento di un target che chiede prodotti di qualità certificati e tracciabili lungo tutta la filiera. L’ipotesi della carta di identità tiene insieme tutti gli attori della filiera i cui rapporti di forza sono spesso asimmetrici, e soprattutto costituisce una potentissima leva di marketing verso il target che cerca i prodotti di qualità. Una agricoltura ed un sistema agroalimentare che punti sulla qualità ha bisogno di un sistema normativo che ne tuteli l’eccellenza e ne garantisca la trasparenza.
La proposta di legge prevede l’incentivazione della carta di identità, puntando alla promozione di strumenti utili a consolidare filiere e cluster di aziende. Il comparto del riso è oggi in fase di trasformazione profonda per il depauperamento delle politiche di integrazione della PAC e della protezione daziaria. Occorre un cambio di passo in questo senso: accanto alle legittime richieste di politiche di difesa del settore, in particolare da parte dei produttori, occorre favorire strumenti di rilancio e di crescita per tutti gli attori della filiera. Ovviamente il tema della tracciabilità non è solo applicabile al riso, e personalmente credo sia una delle strategie che si riveleranno vincenti nei prossimi anni. Un piccolo esempio, tuttavia decisamente significativo, lo si è potuto osservare nel Padiglione della Coop dell’EXPO di Milano, e nel nuovo sistema di posizionamento dei prodotti in vendita tutto basato sulla tracciabilità del prodotto e di parte del processo.
Oggi esiste una richiesta di trasparenza nei processi di produzione che proviene direttamente dai consumatori ed è in parte fatta propria dalla GDO. Dal punto di vista politico ed amministrativo si strutturano le condizioni che rendono necessario regolare il processo, incentivando le innovazioni e le opportunità di crescita. L’idea di introdurre ed incentivare l’adozione di una carta di identità del prodotto nasce dalla consapevolezza che una buona legge sulla tracciabilità e sulla trasparenza abbia una portata in termini di sviluppo e di innovazione probabilmente superiori a meccanismi di protezione del mercato destinati a diventare obsoleti nei prossimi anni. In questa ottica tra gli emendamenti presentati in sede di Legge di Stabilità sulla proposta di legge contenuta nel collegato agricolo, uno in particolare, presentato con l’onorevole Lavagno, inserisce la tracciabilità tra i fini della promozione della competitività e dell’innovazione tecnologica, riguardo sia i prodotti sia le filiere agricole e agroalimentari» Autore: Giovanni Falcone, deputato del Partito Democratico. (13.12.2015)