La Francia nasconde una storia oscura, di sfruttamento da parte della repubblica filonazista di Vichy, di manodopera orientale per produrre riso per la popolazione e le truppe in guerra: durante la seconda guerra mondiale, mentre Vichy invoca il lavoro degli immigrati, migliaia di indocinesi che conoscono i segreti della cultura del riso vengono reclutati con la forza per ritrovarsi in Camargue. Da qui è nato un film, che si chiama non a caso “Riso amaro”, riprendendo il titolo del celebre film con Silvana Mangano e Vittorio Gassman, diretto da Giuseppe De Santis. “Riso amaro”, è la storia sconosciuta di quegli uomini che hanno “fatto” il riso della Camargue. Racconta i fatti avvenuti tra il 1939 e il 1940, quando 20.000 lavoratori indocinesi furono arruolati dall’amministrazione coloniale per aiutare la “patria” in pericolo, a partecipare allo sforzo bellico nei campi, nelle industrie e nelle fabbriche. Dopo lunghe settimane di viaggio, questi “nativi” dalla fine del mondo sono registrati dal MOI, il servizio della forza lavoro locale e messi a disposizione del regime di Vichy. Nel 1941, quando il rischio di carestia raggiunse la Francia, diverse centinaia di asiatici furono mandati nella Camargue per produrre “oro bianco”, il riso che avrebbe nutrito la Francia e avrebbe fatto la fortuna dellle famiglie numerose di Arles. Un episodio caduto nell’oblio, e ricostruito ora da questo film. Autore: Manuela Indraccolo
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost